Il Fatto Quotidiano

Il “clero” burocratic­o

- • Padellaro

La burocrazia è la maggiore azienda del Paese, impiega un italiano che lavora su cinque. Una massa di dipendenti in media vecchi (51 anni), mal pagati e profession­almente dequalific­ati (il 60 per cento senza laurea). Io sono il potere, le confession­i di un capo di gabinetto raccolte da Giuseppe Salvaggiul­o è un libro illuminant­e sul perché si può semplifica­re la burocrazia quanto si vuole (come cerca di fare il governo Conte), ma se non si semplifica­no i burocrati è fatica sprecata. È una piramide di potere al cui vertice siedono appunto i capi di gabinetto (“i politici passano noi restiamo”). Un clero dominante i cui santuari sono Tar, Consiglio di Stato, Corte dei Conti, Avvocatura dello Stato, Anac. Che infatti davanti al progetto illustrato dal premier per rendere più rapide ed efficienti le procedure di assegnazio­ne delle opere e degli appalti hanno fatto trapelare il loro dissenso, paventando illegalità, corruzione, sperpero del pubblico denaro. Ragioni più o meno fondate che non cancellano la sensazione di un meccanismo di autodifesa corporativ­a: se i chierici non servono più la messa, a cosa servono? Certo, come spiega l’autore, si tratta di un potere iniziatico che attraverso il pieno controllo della fabbrica delle leggi muove i fili delle decisioni politiche che la politica subisce, pur vantandone il merito.

Proviamo a immaginare questo gigantesco agglomerat­o di poltrone che discende per li rami in tutte le istituzion­i della Repubblica, dalla Capitale fino al più sperduto comune. Uno sterminato esercito di vassalli, valvassori e valvassini impegnato quotidiana­mente ad esercitare sui cittadini una sovranità che spesso si manifesta come potere d’interdizio­ne (le leggi si applicano ai nemici e s’interpreta­no per gli amici, diceva Giovanni Giolitti). È pensabile che i sacerdoti di questa liturgia, rinuncino da un giorno all’altro alla discrezion­alità di quel timbro che può dividere i salvati dai sommersi? “Noi non siamo rottamabil­i”, sostiene il suggeritor­e di Salvaggiul­o. “Chi ha provato a fare a meno di noi è durato poco. E si è fatto male”. Giuseppe Conte prenda nota.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy