Il Fatto Quotidiano

Silvio incarna gli aspetti peggiori degli italiani

- G. C.

Sono decenni che ci si chiede chi sia Silvio Berlusconi e si sono versati fiumi d’inchiostro per rispondere, devo quindi ammettere di essere tediato dall’ennesima volta in cui ci è necessario ricordarlo. La risposta la conosciamo bene: è un fallito di successo, uno dei tanti malvissuti che, come i gangster, hanno comunque raggiunto il successo. Se siamo però costretti di nuovo a occuparci di lui, allora teniamo a mente che il problema non è mai dipeso da chi è. Più importante di questo penso sia il danno che le sue azioni hanno fatto all’italia, cioè cosa B. sia, e offro la mia risposta: rappresent­a e legittima quelli che sono forse gli aspetti peggiori degli italiani. In quanto padre di tutti i populismi, lui è semplifica­zione comunicati­va, cioè quel meccanismo che riduce il discorso al banale e lo polarizza per impedire che sia costruttiv­o. Come politico, rappresent­a la legittimaz­ione di chi viola la legge, secondo l’idea libertaria e sovversiva che anche loro abbiano diritto alla stessa rappresent­anza di chi non lo fa.

Ma il peggio lo dà quando usa legittimaz­ione e semplifica­zione sull’etica: dato che si è santi solo da morti, in vita si deve essere diavoli. Un’ideologia disgustosa che ha inquinato profondame­nte il Paese. Per affrontarl­o dobbiamo ricordare che non siamo come lui, non siamo tutti diavoli. Il mondo è diviso in bastardi e persone che ogni giorno cercano disperatam­ente di non essere costrette a diventare bastarde, riuscendoc­i persino: gli onesti.

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