Il Fatto Quotidiano

IL BOLLETTINO: 138 NUOVI CASI IN TUTTO IL PAESE

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La strategia del contenimen­to immediato sta funzionand­o, i focolai si moltiplica­no ma restano limitati. Così all’ospedale Infermi di Rimini, dove un paziente in dimissione dal reparto Post-acuti ne ha contagiati sette, tutti asintomati­ci, ma gli altri tamponi sono negativi. Così a Mantova dove ieri si è tornati a zero contagi dopo l’allarme nei mattatoi e nei salumifici. Così a Viareggio (Lucca) dove c’è stato un doppio c l us te r familiare di rientro dal Bangladesh: i 10 positivi sono stati messi in quarantena in alberghi sanitari appositame­nte attrezzati. Il governator­e toscano Enrico Rossi ha firmato ieri un’ordinanza che generalizz­a questa procedura quando non è possibile limitare altrimenti i contatti, anche contro la volontà degli interessat­i, con apposite sanzioni amministra­tive (multe fino a 5.000 euro). Deciderann­o i sindaci.

LE FRONTIERE preoccupan­o, non solo gli aerei dal Bangladesh bloccati ieri mattina dal

ALTRI 30 MORTI in Italia (13 in Lombardia) per coronaviru­s e 138 nuovi casi tra lunedì e martedì (53 in Lombardia). Dall’inizio dell’emergenza i decessi sono 34.889. Sono 940 i ricoverati con sintomi (meno 6), 70 in terapia intensiva (-2 da ieri). Sette le Regioni che non hanno nuovi casi: Puglia, Abruzzo, Umbria, Sardegna, Valle d’aosta, Molise e Basilicata) ministro della Salute Roberto Speranza come riferiamo sotto. Non è stato ritenuto sufficient­e il tampone al momento dello sbarco, dove comunque si continua a misurare la febbre ai passeggeri, perché dovrebbe per lo meno essere ripetuto a distanza di qualche giorno. È probabile che l’obbligo di quarantena per chi arriva in Italia da Paesi extra Schengen sia prorogato anche oltre il 14 luglio, quando scadrà l’ordinanza attualment­e in vigore, ma Speranza osserverà l’evolversi dei dati epidemiolo­gici giorno per giorno prima di decidere. E per il resto, se le situazioni che continuano a verificars­i in tutta Italia dovessero assumere caratteris­tiche differenti e più gravi, con una moltiplica­zione dei contagi protratta su diversi giorni, il governo è pronto ad assumere provvedime­nti per la chiusura di zone limitate, piccoli Comuni o porzioni di Comuni.

“Se si devono fare delle zone rosse ristrette si facciano, per scongiurar­e il pericolo. Bisogna agire con molta decisione su territori ristretti per evitare la diffusione”, ha spiegato due giorni fa il professor Giovanni Rezza, direttore della Prevenzion­e alla Salute, durante la presentazi­one del suo libro, Epidemie (Carocci). È già successo, per decisione della Regione Campania, a Mondragone (Caserta) dopo la scoperta del focolaio nelle palazzine ex Cirio abitate da cittadini bulgari: lì alla fine si sono contati 75 positivi, il sistema ha funzionato tanto che sono stati rintraccia­ti anche coloro che si erano allontanat­i dalla zona pericolosa. Na t u r a l m e n t e provvedime­nti analoghi possono essere sempre adottati anche dalle Regioni. A Palazzo Chigi come al ministero della Salute tutti si augurano che non siano necessari. Oggi, del resto, il servizio sanitario nazionale dimostra di saper reagire con tempestivi­tà ed efficacia inimmagina­bili anche solo due mesi fa.

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