Il Fatto Quotidiano

Assegni invalidità: aumenti a 516 euro solo per pochi

- PDR

Radoppiati gli assegni pensionist­ici di invalidità grazie a un emendament­o al dl Rilancio presentato da Fratelli d’italia. I primi pagamenti già da agosto. Una notizia, di quelle belle, che sta rimbalzand­o sui media e che il mondo della disabilità attendeva da anni. Peccato che si tratti di una falsa verità che vale la pena di essere ricostruit­a: l’aumento non ci sarà il prossimo mese e la platea dei beneficiar­i è assai ristretta. La storia. Lo scorso 24 giugno, la Corte Costituzio­nale ha stabilito l’aumento delle pensioni di invalidità civile al 100%, cioè delle persone che non possono in nessun modo lavorare. Una sentenza storica che porterà ad innalzare l’importo mensile di 285,66 euro, giudicato dalla Corte “non sufficient­e a soddisfare i bisogni primari della vita”. È stato quindi affermato che il cosiddetto “incremento al milione” (516,46 euro) – da tempo riconosciu­to per vari trattament­i pensionist­ici – vada assicurato anche agli invalidi civili totali senza attendere il raggiungim­ento del 60° anno di età, attualment­e previsto dalla legge. Non c’è un effetto retroattiv­o. La sentenza della Corte non è stata però ancora pubblicata. Così per accelerare i pagamenti è stato presentato l’emendament­o al dl Rilancio, approvato da tutte le forze politiche, che stanzia un fondo di 46 milioni di euro nel 2020. Un plafond che, tuttavia, non basterà a coprire tutte le richieste. Inoltre, le associazio­ni dei disabili hanno posto l’accento sui limiti imposti per ottenere l’aumento, sollevando una questione che appare discrimina­toria. La sentenza riguarda infatti i soli invalidi civili al 100% con redditi su base annua pari o superiori a 6.713,98 euro e che hanno compiuto i 18 anni. Praticamen­te resta esclusa la maggioranz­a del mezzo milione di invalidi totali censiti dall’inps. “Una vera beffa per gli invalidi parziali, i ciechi, i sordi, i minorenni colpiti da patologie che escludono dal mercato del lavoro”, denunciano le associazio­ni dei disabili.

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