Mercalli Meno caldo, solo quest’anno
In Italia nello scorso fine settimana temporali di intensità non comune per l’estate mediterranea hanno colpito il Sud, specie il Reggino e ilmessinese (154 mm di pioggia a Patti tra sabato 4 e domenica 5 luglio, strade e sottopassi allagati). Altrove invece splendeva il sole e lunedì un’onda calda dal Nord Africa spingeva i termometri a 37 °C nel Pistoiese. Sventagliata di fresca bora martedì, raffiche a 87 km/h a Rimini e rapidi rovesci sull’adriatico, poi tranquille giornate estive, fino ai temporali di venerdì sera e ieri a Nord del Po. L’ispra ha pubblicato il rapporto “Indicatori del clima in Italia nel 2019”, terzo anno tra i più caldi dopo 2015 e 2018 nella serie nazionale dal 1961; memorabili la canicola di fine giugno con 40 °C a Torino e Aosta e il maltempo di novembre con inondazioni e acqua alta eccezionale a Venezia. E quando l’aumento delle precipitazioni intense si somma alla fragilità idrogeologica tipica del nostro territorio, il rischio di frana o alluvione è destinato ad aumentare, come mostra il climatologo del CNR Antonello Pasini nel libro “L’equazione dei disastri - Cambiamenti climatici su territori fragili”, Codice Edizioni.
NEL MONDO disastrose alluvioni e frane hanno colpito il Sud del Giappone, dove sabato 4 luglio si sono scaricati oltre 400 mm d’acqua in 24 ore, almeno 66 le vittime, 16 i dispersi, e continua a piovere intensamente. Ma un po’ tutta l’asia meridionale è alle prese con le inondazioni del monsone estivo: Pakistan, Nepal, India occidentale (nel Gujarat nubifragio da 292 mm di pioggia in due ore il 5 luglio), Bangladesh, ma anche la Mongolia. La tempesta tropicale “Fay” ha causato allagamenti tra venerdì e ieri negli stati del Delaware, Maryland, New York e New Jersey: è la sesta della stagione nel Nord Atlantico, e mai se ne erano già contate tante a questa data, tuttavia per ora si è trattato di eventi brevi e poco distruttivi. Gravi danni e una vittima mercoledì 8 in Minnesota per un potente tornado classificato EF4 (venti rotanti a 267-322 km/h), mentre nel Sud-ovest americano si sviluppava un’intensa ondata di calore con 44 °C in New Mexico. Caldo inusuale anche in Spagna, 43,6 °C martedì 7 a Montoro (Cordoba), ma ben più anomale sono le temperature di pari livello registrate tra basso Volga e Mar Caspio: mercoledì decine di stazioni erano sopra i 40 °C, fino a un record di 42,7 °C nel villaggio di Yusta, 11 gradi sopra media. A seguire tempeste e alluvioni-lampo, anche intorno a Mosca. La bora che martedì ha interessato l’italia è stata ben più gagliarda sulle coste croate, raffiche a 158 km/h al ponte di Krk, celebre per l’impeto di questo vento, e alberi sradicati a Pola. Il servizio Eu-copernicus informa che giugno 2020 è stato il più bollente nel mondo (anomalia +0,53 °C) pari merito con il caso del 2019; al secondo posto in Europa solo grazie a una certa frescura al Sud, mentre il caldo da primato proseguiva in Scandinavia (giugno più caldo nella serie dal 1961 a Helsinki) e soprattutto in Siberia (anomalie mensili fino a +10 °C!). Di conseguenza la banchisa artica è ai minimi dal 1979 per questo periodo (ne mancano 1,9 milioni di km2 rispetto al normale), soprattutto per l’eccezionale carenza di ghiaccio nel mare di Laptev, proprio di fronte alle coste siberiane. Che da metà Novecento le ondate di calore siano divenute più lunghe e frequenti è evidente in quasi tutto il mondo, come attesta la più completa analisi eseguita finora, pubblicata dalle climatologhe australiane Sarah Perkins-kirkpatrick e Sophie Lewis con l’articolo “Increasing trends in regional heatwaves”, su Nature
Communications. Quest’anno almeno per adesso in Italia l’abbiamo scampata, ma le tendenze non perdonano: andiamo verso estati sempre più soffocanti.
IN ITALIA AL SUD TEMPORALI DI INTENSITÀ NON COMUNE PER L’ESTATE MEDITERRANEA