“Noi mai con B., questa linea non si potrà varcare”
Nessuna esitazione: “Qualsiasi manovra per portare Silvio Berlusconi nella maggioranza è inaccettabile, visto che il suo è un partito fondato da un condannato per concorso esterno in associazione mafiosa”. L’eurodeputato siciliano del M5S Ignazio Corrao scandisce l’aggettivo “mafiosa” in un certo modo.
Romano Prodi ha detto che l’ingresso di Forza Italia in maggioranza “non è più un tabù” e per il capogruppo dem in Senato Andrea Marcucci “Berlusconi mostra senso istituzionale”. Perché tutti questi elogi dal Pd?
Per la logica dei numeri in Parlamento, immagino. Tanti dem hanno nostalgia del Patto del Nazareno. Non mi vengono in mente altre ragioni.
È certo che nei 5Stelle non ci sia qualcuno tentato da FI? Tira una strana aria attorno al premier Conte.
Se qualcuno del Movimento ha la tentazione di far entrare Berlusconi in maggioranza vuol dire che non è mai stato per davvero un 5Stelle. Spero che non ci sia nessuno tra noi che abbia questo genere di idee. Berlusconi rappresenta la linea rossa che non si può varcare. Alessandro Di Battista andò ad Arcore a leggere la sentenza per Marcello Dell’utri, in cui si parlava di “rilevanti somme di denaro date da Berlusconi a Cosa nostra” in cambio di protezione.
Si corteggia B. anche per cannoneggiare Conte.
Far cadere il presidente del Consiglio sarebbe un grave errore. Ha dimostrato di saper ricoprire quel ruolo meglio di chiunque altro, reggendo il Paese durante la pandemia.
Pd e FI sono favorevoli al Mes, e voi no. Ciò potrebbe facilitare accordi, anche perché il governo rischia di cadere sul fondo salva-stati, no?
Conte ha dimostrato una notevole intelligenza, e ha sempre espresso una posizione critica sul Mes. Non credo che rischierà la tenuta della maggioranza facendo votare il Parlamento sul fondo salva stati: troverà prima una soluzione al tavolo europeo che permetta di evitarlo.
Anche nel M5S crescono i dubbi sul no almes, non crede?.
Noi 5Stelle siamo cresciuti come consenso ai tempi del governo Monti e dell’austerità benedetta dall’europa. Certe misure tipiche di quella visione vanno smantellate. E se per il Mes non si può fare, quanto meno non bisogna farvi ricorso: ha solo controindicazioni.
La distanza con i dem si dilata. Eppure vi chiedono alleanze anche nelle Regioni, auspicate pure dal premier.
Il punto è che non si possono fare alleanze come le vuole il Pd, con vecchie logiche e vecchi nomi. Servono piattaforme di programma, e contenitori civici in cui possano confluire il M5S e quella parte del Pd che voglia portare avanti temi come l’ambiente. E c’è bisogno di nomi nuovi, perché in politica è necessaria la discontinuità. La forza del Movimento è stata proprio la diversità.
Non sembrate più così diversi, voi 5Stelle.
Dobbiamo essere bravi, rinnovandoci e mantenendo uno spirito propositivo.
REGIONALI “LE ALLEANZE SI FANNO SOLO CON NOMI E TEMI NUOVI”