Il Fatto Quotidiano

L’assemblea: “Beni comuni nel codice civile”

- GIA.SAL

“Approvare subito la legge per introdurre i beni comuni nel codice civile”. È questo il messaggio che il comitato Rodotà, dedicato al giurista scomparso nel 2017, ha voluto mandare alla politica nell’assemblea “Appello per i beni comuni” che si è tenuta ieri via zoom. All’incontro, patrocinat­o dalla Camera dei Deputati, hanno partecipat­o anche i tre parlamenta­ri che hanno presentato proposte di legge sul tema, Stefano Fassina ( Leu), Giuseppe D’ippolito (M5S) e la senatrice del misto Paola Nugnes, oltre all’ex ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti. I parlamenta­ri sono stati introdotti dagli interventi di due membri del Comitato: Carlo Alberto Graziani che ha presentato la legge di iniziativa popolare che ha raccolto 51.700 firme e il vicepresid­ente del Comitato, l’economista, Ugo Mattei che ha chiuso la discussion­e sul disegno di legge. “Quando i beni comuni saranno inseriti nel codice civile, l’italia sarà il punto di riferiment­o anche per gli altri paesi – ha spiegato Graziani – questa legge è la madre di tutte le battaglie politi che”. Idea condivisa da Mattei che ha lanciato un appello per istituire subito una commission­e “per modificare il codice civile”. Nel mezzo l’intervento del vicepresid­ente emerito della Corte Costituzio­nale Paolo Maddalena secondo cui “i beni comuni sono già in Costituzio­ne e si basano sul rispetto degli interessi del popolo”. Approvate anche quattro mozioni su Beni Culturali, referendum regionali sul servizio sanitario, disabilità e dignità del lavoro.

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