Il Fatto Quotidiano

Uri Galler

- » Marco Travaglio

Invidioso marcio per le ultime irresistib­ili gag della sua spalla Fontana, che tenta di soffiargli la parte di capocomico, Gallera recupera subito terreno con una raffica di nuove scempiaggi­ni, malgrado il triplo handicap di non avere un cognato nel ramo camici, né un conto in Svizzera, né una madre dentista con 5,5 milioni alle Bahamas (brava, ma un po' cara). Il Giulio, che sta all'attilio come Mario Santonasta­so sta a Pippo, ha commentato l'audio, diffuso dal Corriere , della riunione del 4 marzo con Fontana e il ministro Speranza. Si parlava dell'ipotesi di una zona rossa ad Alzano e Nembro: i comuni della Val Seriana alle porte di Bergamo dove il 22 febbraio era esploso il secondo focolaio lombardo dopo quello di Codogno (subito cinturato dal governo). E il contributo di Gallera fu memorabile: “Secondo me, l'idea della zona rossa lì, al di là che dia il messaggio che magari non è perfettame­nte lì... però c'abbiamo il secondo focolaio, sta crescendo... bisognereb­be proprio...”.

Ci scusiamo con i lettori per l'idioma di ceppo non indoeurope­o balbettato dall'assessore, ma è testuale. Voi cosa ci capireste? Che sta invocando la zona rossa? A parte il fatto che, nel caso, avrebbe dovuto già disporla lui da 11 giorni, in base alla legge 883/1978 sul Ssn. Ma no, non la chiede neppure il 4 marzo, quando ormai il contagio dilaga. Tant'è che Speranza, allertato il giorno prima non da Gallera ma dall'iss, dice in italiano: “Tutto quel che abbiamo fatto finora non porta nessun segnale minimo di contenimen­to, ancora zero”. Ma

Gallera minimizza: “É presto, e poi il dato è un po' grezzo”. E attende il governo. Che si muove il 5, appena l'iss raccomanda la zona rossa, e fa di più: due decreti per chiudere l'intera Lombardia (7 sera) e poi tutt'italia (10).

Ora il Co r ri e re domanda a Gallera perchè non chiese a Speranza la zona rossa. E lui: “Cosa dovevamo fare? Urlare o mettergli le mani addosso?”. No, bastava disporla o – in mancanza di coraggio (Confindust­ria non vole

va) – chiederla. “Eravamo gli unici a spingere... abbiamo fatto di tutto per convincerl­i”: forse con la telepatia, visto che dagli atti risulta l'opposto. Per 11 giorni non chiede mai la zona rossa in privato (vedi audio). E chiede addirittur­a di non farla in pubblico:

“Nuove zone rosse non sono all'ordine del giorno, Alzano com

preso” (29.2), “Più che fare la zona rossa, isoliamo i positivi” (2.3). Negli anni 80 spopolava Uri Geller, l'illusionis­ta anglo-israeliano che piegava i cucchiai e fermava le lancette degli orologi con la forza del pensiero. Ora abbiamo Uri Galler, l'illusionis­ta padano che tenta di piegare i governi e fermare le pandemie con la forza del pensiero. Purtroppo gli manca il pensiero.

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