Il Fatto Quotidiano

Export, cantieri e digitale: i ministri fanno i compiti

- » Luca De Carolis

Giuseppe Conte ha fretta, perché ha fretta l’europa. E allora ai ministri tocca fare i primi compiti, entro martedì. Cioè presentare titoli e direttive dei progetti per far fruttare i soldi dell ’ Europa, con schede dove compaiono spesso parole come digitalizz­azione, formazione ed efficienta­mento energetico. La prima stazione da oltrepassa­re per salire sul treno dei 209 miliardi del Recovery Fund, un rapido che non aspetta nessuno, nemmeno l’italia che pure sarà il Paese che riceverà più denaro tra prestiti e versamenti a fondo perduto. Entrometà ottobre bisogna presentare alla Ue i progetti per gli investimen­ti, tutti. E per farcela Conte vuole chiudere il documento complessiv­o del governo entro il 31 agosto. Per questo il premier, come raccontato ieri dal Sole 24 Ore, ha chiesto a tutti i ministri di inviare le prime schede di progetto entro martedì. Cinque pagine da riempire con le proposte di ogni dicastero, almeno per linee generali.

I DETTAGLI ARRIVERANN­O più avanti, ma intanto le schede stanno prendendo forma, con i tecnici al lavoro anche nel fine settimana. Anche nella Farnesina dell ’ ex capo del Movimento, Luigi Di Maio, dove punteranno innanzitut­to sulla digitalizz­azione e l’efficienta­mento energetico delle ambasciate. “Un modo anche per risparmiar­e molti soldi” spiegano, citando un esempio concreto: “Fare buone conference call permetterà di limitare i viaggi dei funzionari”. Ma il ministero degli Esteri sta valutando anche se chiedere risorse per rafforzare il settore delle esportazio­ni. Dipenderà anche dai paletti del Recovery, perché alcune linee vanno rispettate. Lo sanno bene al ministero della Pubblica amministra­zione, guidato dalla 5Stelle Fabiana Dadone, dove insisteran­no innanzitut­to sull’interconne­ssione delle banche dati della Pa. “L’obiettivo – dicono dal dicastero - è sempre quella della one only, ossia di far sì che a cittadini e imprese i diversi dati vengano chiesti una sola volta, e che poi siano le varie amministra­zioni a trasmetter­le l’una all’altra”.

Ma per riuscirci bisognerà vincere resistenze diffuse (gestire i dati dà potere) e anche risorse. Però c’è anche un altro fronte fondamenta­le per Dadone, quello della formazione del personale. “Più fondi sarebbero preziosi, anche per dotare il personale di strumenti per lavorare da casa nel miglior modo possibile” raccontano. E su maggiori risorse conta parecchio anche la ministra alle Infrastrut­ture Paola De Micheli (Pd). Giovedì scorso De Micheli ha riunito tecnici e staff per fare l’elenco dei progetti da finanziare con il Recovery Fund. Di fatto però l’obiettivo di fondo è potenziare con nuovi fondi e soprattutt­o accelerare il Piano Italia Veloce, il progetto di ammodernam­ento che va dai porti alle linee ferroviari­e, fino a strade e autostrade.

UN PIANO ARTICOLATO in 15 anni, a cui i soldi europei potrebbero dare ossigeno, come verrà ricordato nella scheda. Un altro ministero che chiederà molti fondi è quello allo Sviluppo economico, guidato dal grillino Stefano

Patuanelli . La priorità per il Mise è il potenziame­nto del piano Transizion­e 4.0, tramite cui si concede credito d’imposta alle imprese che investono in nuovi macchinari e nella ricerca, fino a detassare completame­nte gli investimen­ti. Grazie ai soldi dell’europa Patuanelli vorrebbe rendere il piano triennale, alzando le aliquote delle agevolazio­ni fiscali. Ma nella scheda di progetto finirà anche il back reshoring, ossia il sistema di premialità per le aziende che riporteran­no in Italia la produzione dopo averla delocalizz­ata.

Infine, il Mise rilancerà sull’ecobonus al 110 per cento, la misura per agevolare l’acquisto di veicoli a ridotta emissione ( si vuole strutturar­lo su 7 anni) e sul rafforzame­nto del reddito energetico per incentivar­e il ricorso alle energie rinnovabil­i.

SCADENZA MARTEDÌ VANNO DATE LE SCHEDE AL PREMIER

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Il premier Giuseppe Conte dovrà presentare in Ue il piano italiano per i fondi
FOTO LAPRESSE Trattativa Il premier Giuseppe Conte dovrà presentare in Ue il piano italiano per i fondi

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