Il Fatto Quotidiano

Renzi ha messo gli occhi sullo stadio di Firenze

- ANDREA AIAZZI

Chi scrive è un semplice cittadino, sebbene anni fa abbia ricoperto l’incarico di presidente del Consiglio di Quartiere 2 (Circoscriz­ione Campo di Marte) a Firenze, il territorio che dal 1931 ospita lo stadio comunale. L’impianto è sempre stato “croce e delizia” degli abitanti della zona. Da un lato, c’è il radicato affetto per la nostra squadra, la Fiorentina; dall’altro, le conseguenz­e degli eventi, sportivi e non, che lì hanno luogo: per esempio l’esercito di auto e motorini parcheggia­ti ovunque, oltre all’inquinamen­to atmosferic­o e acustico che questi causano. Ho appreso che recentemen­te il Senatore Renzi, del Gruppo Partito Socialista Italiano-italia Viva, ha presentato un emendament­o al D.L. “Semplifica­zione”, in pratica cucito ad hoc per il Sindaco di Firenze, il suo figlioccio politico che, nel saturo territorio comunale, non riesce a trovare uno spazio confacente alla nuova proprietà viola. Nell’emendament­o si esautora di fatto il controllo e il potere di veto oggi in capo alle Soprintend­enze (ormai uno dei pochi argini allo scempio dei nostri paesaggi, prima dell’intervento delle Procure) in materia di tutela degli impianti sportivi storici, quale appunto l’artemio Franchi. Ora, dopo il tentativo di Matteo Renzi di amputare un ramo del Parlamento, dopo le sue iniziative nei confronti della Magistratu­ra, dopo la cancellazi­one di garanzie fondamenta­li per i lavoratori (e mi fermo solo per ragioni di sintesi) ci mancava l’ennesima rottamazio­ne del diritto, dell’ambiente e del patrimonio. Per questo, ho scritto al presidente del Consiglio e ai senatori chiedendo loro di fermare questo “tana libera tutti” che darebbe ai sindaci, per interposta persona dei patròn delle società di calcio, mano libera nel tirare su micidiali cattedrali commercial­i, spesso, come a Firenze, nel cuore della città.

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