Avevano lavorato durante il Covid: ora li mandano via
Hanno affrontato in prima linea le settimane del lockdown in uno dei principali Covid Hospital del Lazio. Ora sono stati sostituiti da “volontari specializzati”, in barba a una clausola sociale prevista per legge e “richiamata negli atti di gara”. Il cambio appalto del servizio ambulanze al Policlinico Gemelli di Roma costerà il posto di lavoro a 28 persone, fra autisti e infermieri. L’ospedale cattolico ha infatti assegnato alla Croce Rossa Italiana il servizio, gestito fino al 31 luglio scorso dalla società privata Heart Life Croce Amica. L’ex ente militare, oggi associazione privata, ha preferito non riassorbire il personale già operante, sostituendolo con “dipendenti e volontari” per i quali “è stato strutturato un percorso formativo molto stringente”. La ragione sta nel “considerevole” ed “estremamente vantaggioso” ribasso offerto dalla Cri, rispetto ai 950 mila euro annui dalla ditta precedente: alle richieste de Il Fatto, sia Gemelli sia Croce Rossa rispondono “non siamo tenuti a fornire” la nuova cifra, né alla stampa né ai legali della società uscente. I 28 lavoratori, in assemblea permanente, hanno scritto una lettera a Papa Francesco.
La clausola sociale è prevista dall’articolo 7 della legge regionale 16 del 2007 e, come affermano i legali di Heart Life nel carteggio con il Gemelli, è stata richiamata negli atti di gara. Tuttavia, né la Cri né l’ospedale cattolico ritengono che si debba applicare, in quanto la Fondazione “è un soggetto privato” e“ad essa non si applicano le disposizioni invocate”. Il Gemelli è una struttura accreditata al servizio sanitario regionale: l’unica – insieme al Campus Bio-medico – che durante l’emergenza abbia ottenuto il permesso per i test molecolari nel propri laboratori. L’adiacente clinica Columbus, in gennaio in procinto di chiudere, su disposizione della Regione Lazio è diventata il secondo Covid Hospital della Regione Lazio, per un costo delle casse pubbliche non quantificato.