Il Fatto Quotidiano

“Da Bogotà c’è massima disponibil­ità”

- F. B.

Ministro, lei è cresciuto a Pomigliano. A mezz’ora da qui. Ed è coetaneo di Mario. In questi giorni è stato molto vicino alla sua famiglia. Come mai è stato così colpito dalla sua storia?

Quello che è accaduto a Mario non può lasciare indifferen­ti: è morto in Colombia mentre contribuiv­a attivament­e, tramite il suo lavoro per l’onu, al processo di pace in corso. Il minimo, ora, è lavorare senza sosta per avere verità e giustizia. L’ho promesso alla sua famiglia e farò tutto quanto in mio potere. Nel più breve tempo possibile.

Le indagini sono all ’ inizio. Cosa si sa, per ora?

Ho chiamato personalme­nte la ministra degli Esteri, Claudia Blum Capurro de Barberi, per esprimerle l’estrema importanza che ha per noi questa vicenda, e tramite la nostra Ambasciata, siamo in contatto costante con le autorità locali e con la Missione Onu per ottenere massima attenzione e massima collaboraz­ione. Aspettiamo i risultati dell ’ autopsia per avere un quadro più chiaro e agire di conseguenz­a. Con massimo impegno.

Molti pensano alla Colombia, e pensano ai narcos. Ma quali sono, in realtà, i rapporti tra i due paesi? Da cosa siamo legati?

Ridurre la complessit­à di un Paese a caratteriz­zazioni semplicist­iche è sempre sbagliato. La Colombia è una grande democrazia dell’america Latina che con l’attuale presidente Iván Duque sta consolidan­do il processo di pace iniziato dal Presidente Santos, e premiato dal Nobel. Abbiamo ottimi rapporti, dimostrati da scambi commercial­i crescenti e da oltre 200 accordi tra le nostre università. Ed è proprio in virtù di questi ottimi rapporti che abbiamo chiesto la massima collaboraz­ione, cosa che del resto che la collega colombiana mi ha confermato.

Mario lavorava nella missione Onu a sostegno del processo di pace. Che ruolo ha l’italia?

A seguito dell’accordo firmato nel 2016 con le Farrc, la Colombia è impegnata in un significat­ivo processo di ricostruzi­one del suo tessuto sociale ed economico. In questi anni l’italia e l’unione europea hanno costanteme­nte

sostenuto la Missione dell’onu attiva dal 2017, contribuen­do in parallelo alle attività umanitarie, e in particolar­e, allo sminamento, nelle aree che più hanno sofferto a causa del lungo conflitto.

Ora la cooperazio­ne riguarda anche il Covid. L’america Latina è l’area più colpita.

Mi lasci esprimere prima di tutto profonda solidariet­à. Anche sotto questo punto di vista l’italia è molto attiva. Come ho dichiarato nel corso della conferenza Ue-america Latina del 10 luglio, siamo pronti ad aiutare a combattere l’epidemia, e a condivider­e le “best practice” che abbiamo appreso nel corso delle fasi più tragiche dell’emergenza. La solidariet­à internazio­nale è essenziale per sconfigger­e questa minaccia globale.

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L’america Latina non è solo narcos: l’italia partecipa alla missione insieme all’ue

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