Il Fatto Quotidiano

“Bolsonaro paralizzat­o di fronte alla pandemia Non reggerà alla crisi”

Brasile Pronto a sfidare il presidente nel 2022 per la sinistra, racconta: “I respirator­i li ho fatti arrivare io dall’africa”

- » Giuseppe Bizzarri

Accanto ai ritratti di San Francesco e Santo Antonio, Flavio Dino, membro del Partito comunista brasiliano – rieletto governator­e dello stato del Maranhão nel 2018 – ha posto le foto di Allende, Che Guevara, Ho Chi Minh e Mandela. La loro presenza, secondo il governator­e, è “parte della stanza dei bottoni” e un simbolo d’appartenen­za del politico che si definisce “socialista cristiano” e figlio della Teologia della Liberazion­e.

Flavio Dino è riuscito a tessere alleanze impensabil­i, grazie al dialogo e all’azione politica in uno Stato storicamen­te dominato da oligarchie che hanno segnato secoli di miseria. Nel Brasile polarizzat­o di oggi, il Maranhão è divenuto un’oasi di solidariet­à e il bastione della sinistra contro il bolsonaris­mo.

Lei è comunista, com’è la sua relazione con il governo d’estrema destra Bolsonaro?

È una sfida. Abbiamo paradigmi ben diversi sulla struttura della società, nella misura in cui loro adottano un modello di concentraz­ione della ricchezza e del potere nella mani di pochi, mentre noi abbiamo una prospettiv­a totalmente democratic­a che difende la giustizia sociale. Persino in questo momento che combattiam­o il coronaviru­s, veniamo fortemente ostacolati. Ciò dimostra l’attitudine negativa del governo Bolsonaro non solo contro il governo del Maranhão, ma, lo posso affermare in maniera categorica, contro tutti i governator­i. Il bolsonaris­mo non è in grado di sopportare meccanismi di controllo del suo potere dispotico.

Ci si chiede se ci sarà un golpe in Brasile, ma in realtà militari sono già al potere. Neanche durante la dittatura i militari hanno occupato così tanti incarichi civili: è incostituz­ionale. Quindi questa colonizzaz­ione da parte loro del servizio pubblico è illegittim­a. Eppure si sentono legittimat­i da questa convivenza con la politica a perpetrare comportame­nti anche illegali per avere benefici personali. Bisogna puntualizz­are che non tutte le Forze

Armate sono coinvolte in questo, tuttavia nessuno fa nulla per impedire che avvengano. Quale è il destino che prevede per il governo Bolsonaro?

Credo che vi sia un impasse molto profondo, non vedo il governo federale in condizione d’affrontare quello che sta per succedere nel Paese dal punto di vista economico. Bisogna cominciare a pensare a soluzioni che riguardino l’occupazion­e, la generazion­e di ricchezza. Ma il governo è assolutame­nte inerte.

Casa pensa della gestione della pandemia da parte del governo Bolsonaro?

Penso che abbia fatto poche cose giuste e molte sbagliate. L’approccio di Bolsonaro di negare la gravità del coronaviru­s ha causato delle conseguenz­e gravissime, soprattutt­o quando ha preso a sabotare le misure di sicurezza riconosciu­te per diffondere le false soluzioni. Il governo federale non ha assunto un ruolo di coordinato­re nazionale. Non ci sono dubbi che il principale responsabi­le del disastro sanitario che si sta verificand­o in Brasile sia Bolsonaro. Avrebbe dovuto guidare lo sforzo per le forniture delle attrezzatu­ra sanitarie. Al contrario, gli Stati e i municipi hanno dovuto rivolgersi al mercato selvaggio per averle senza alcun sostegno da parte sua. Una partita di ventilator­i acquistati dai governator­i del “Consorcio Nordeste” in Cina ci è stato sequestrat­o negli Stati Uniti. Avevamo avuto la soffiata che il materiale era stato bloccato a causa di pressioni dello stesso governo americano che, con l’a u si l i o delle autorità sanitarie locali, hanno bloccato la spedizione che, dalla Cina, avrebbe dovuto raggiunger­e lo Stato di Maranhão. Quindi siamo ricorsi alla strategia di far passare la merce per l’africa. Attraverso società private, tra cui la Etiopia Airlines, siamo riusciti ad avere i ventilator­i cinesi facendoli passare per una rotta più sicura.

Che cos’è il “Co ns o r ci o Nordeste”?

Si tratta di un’as sociaz ione pubblica di nove Stati che promuovono s c a m b i c o mmerciali, ma anche una azione congiunta nei confronti del governo federale. É un modo per ottimizzar­e le expertise, con cui siamo riusciti a combattere le diseguagli­anze regionali sociali. Il Consorcio divulga anche gli obiettivi regionali nell ’ ambito delle politiche sociali. Il Nordest ha molti aspetti positivi e può aiutare gli altri Stati a trovare soluzioni. Anche così si lotta contro l’idea di un territorio unico pieno di problemi.

Molti dicono che lei sarà il candidato della coalizione di sinistra alle presidenzi­ali del 2022. Sono fake news o conferma questa ipotesi?

Credo che sia presto per parlarne, perché davvero stiamo viviamo un momento difficile e poi ci saranno prima le elezioni amministra­tive. Ma se ci sarà un’unione del campo progressis­ta, anche solo in parte, è chiaro che mi potrei candidare. È importante, però, definire il programma anche politico, perché non si può partecipar­e in maniera frammentat­a alle elezione, e io non voglio contribuir­e a dividere la sinistra proprio mentre mi candido a trainare il campo progressis­ta. Se si verificher­à questa convergenz­a di forze politiche, allora senza dubbio posso essere il candidato.

L’esecutivo non è in grado d’affrontare ciò che succederà dal punto di vista economico

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FOTO ANSA È scritto anche sui muri Il Covid in Brasile. In alto, Flavio Dino. Sotto, Jair Bolsonaro
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