“Sembriamo l’ncd: ora basta con la guerra a Casaleggio”
primi attivisti, che lavora a un progetto di partecipazione e non a giochi di palazzo. Gli stessi parlamentari che attaccano Rousseau sono stati eletti grazie alla piattaforma.
Gli Stati generali?
Io li avrei fatti già due anni fa, appena siamo andati al governo. Il M5S è spaccato in mille rivoli: dobbiamo guardarci in faccia e metterci a costruire qualcosa di nuovo, altrimenti finiremo per somigliare all’ncd.
Sul Paola Taverna ha proposto di eleggere un organo collegiale prima degli Stati generali. Lei preferirebbe un capo politico, magari Di Battista? Dell’organo collegiale non mi interessa nulla: mi pare l’ennesimo tentativo di nascondere i nostri problemi. Dobbiamo confrontarci sui temi, a partire dalla crisi economica alle porte, dall’ambiente e dalla promozione culturale del Paese. Il punto non sono segreterie o capi politici.
Beppe Grillo per lo più tace. Non sa cosa dire e soprattutto cosa fare?
Ogni tanto lancia una frase di rottura con il passato e auspica un’unione solida con il Pd e il sostegno a Conte. Ma a queste frasi non segue un percorso costruttivo. La politica è sudore e certi processi passano dalla fatica. Confrontiamoci. Miglioriamoci noi, migliori il Pd, nascano nuove forze e poi sediamoci e parliamo. Altrimenti certe frasi non significano niente. Ci si allea condividendo idee e progetti, non per la paura che vincano altri.