GLI INDUSTRIALI “SANNO COSA SERVE DAVVERO” SIAMO SICURI?
Per capire il declino italiano, basta confrontare le infinite crisi industriali (che leggete a sinistra) con le esternazioni dei campioni della Confindustria. Non bastasse la piaga di quegli economisti a cui gli studi conferiscono più arroganza che visione sociale, ci toccano anche gli imprenditori a cui la ricchezza non assicura lungimiranza.
Giovedì l’istat ha detto che rispetto a febbraio si sono persi 600 mila posti di lavoro. “Occorre tenere presente la gravità di questi dati nonostante il blocco dei licenziamenti e l’altissimo ricorso alla cassa integrazione, o il risultato sarebbe disastroso; per questo devono continuare”, ha spiegato Fulvio Fammoni della Fondazione Di Vittorio (Cgil). Nello stesso giorno, il bollettino economico della Bce segnalava che gli ammortizzatori sociali hanno contenuto enormemente la disoccupazione nell’area euro nonostante il crollo delle ore lavorate (-30%). In Italia sono 8,1 milioni i lavoratori coinvolti. Se anche solo metà di quelli in Cig straordinaria per Covid fossero stati licenziati, la disoccupazione sarebbe al 25%. Si può discutere di come superare misure d’emergenza, invece gli industriali si stracciano le vesti solo per rimuovere il blocco dei licenziamenti o avere la Cig senza condizioni. Poco importa il disastro che si profila.
Il giorno dopo, sul Sole 24 Ore, il vicepresidente addetto alle relazioni industriali, Maurizio Stirpe, tuonava contro il solito “clima anti industriale” e la bozza del prossimo “decreto Agosto”: “Al blocco dei licenziamenti deve corrispondere una cassa integrazione Covid senza condizioni, non con la griglia di costi aggiuntivi prevista nei testi circolati finora”. Ce l’aveva con l’ipotesi di far pagare un contributo alle imprese che useranno la Cig Covid pur avendo un calo di fatturato inferiore al 20%. Una scelta logica del governo dopo che le stime hanno mostrato che un terzo delle ore Cig è stata usata da imprese che non erano affatto in crisi. Insomma: fateci ridurre il costo del lavoro via sussidio o via licenziamenti. Non basta neppure la nuova infornata di decontribuzioni in arrivo.
“Gli imprenditori sanno cosa serve”, spiegò il neo presidente Carlo Bonomi poco prima di insediarsi a Viale dell’astronomia. Sarà...