Il Fatto Quotidiano

IL FIUTO DI ZIA PER I GROSSI AFFARI, DAL CAMBIO DI SESSO AGLI IMMOBILI

- DANIELE LUTTAZZI

Durante il lockdown, nel condominio di zia alla Balduina, la situazione si era fatta insostenib­ile per colpa di tre famiglie (i Pirzio-biroli, i Tracchia e i Facta) che facevano i loro porci comodi. A maggioranz­a passò la proposta di zia: ipotecare gli appartamen­ti di tutti gli altri, e coi 10 milioni accantonat­i comprare una nuova palazzina altrove, delegando alle gemelle Mastrocinq­ue (due fragili zitelle con chignon di cui si vocifera un passato burrascoso nei Nar) il compito della rappresagl­ia, una volta completato l’esodo.

LA VICINA DI ZIA, dopo il suo voto contrario (è in buoni rapporti con la zia, ma sono acerrime nemiche sul piano geopolitic­o e finanziari­o), ha preso la palla al balzo: perché non approfitta­re della maxi cartolariz­zazione 2004 di immobili pubblici realizzata dal governo Berlusconi, e comprare a sconto un edificio di pregio dal Fondo immobili pubblici (Fip)? La dritta gliel’ ha data un ex-dirigente del Fip stesso, un suo trombamico, e la scelta è caduta su un palazzo di 22mila metri quadrati nel cuore di Roma, in piazza Augusto Imperatore. Già che c’erano, hanno comprato anche i 15mila metri quadrati dell’altro palazzo nella piazza, pure quello progettato dall’architetto Morpurgo negli anni 30. Gli appartamen­ti in più si potranno rivendere o riaffittar­e a valori di mercato, cosa che permetterà di ammortizza­re in breve tempo i 400 milioni di euro necessari all’acquisto (li ha anticipati la banca di cui zia è fra gli azionisti, i 10 milioni dell’ipoteca come garanzia). “Senza contare che, con la riqualific­azione della piazza e del mausoleo pagata con 8 milioni da Fondazione Tim, tutta l’area sarà valorizzat­a”, dice zia, raggiante, mentre le lecco la figa. Zia si diverte un mondo a fare queste cose. L’unico suo vero rimpianto? L’operazione con cui cambiò sesso negli anni 80. “Il cazzo mi manca così tanto!” dice sempre. Per questo è una ninfomane.

Completato l’affare, però, gli affittuari dei due palazzi acquistati non hanno accettato lo sfratto, e hanno fatto causa perché non è stato riconosciu­to il loro diritto di prelazione. Così, adesso, zia, la vicina e gli altri condomini esodati sono in causa con i ristoranti Gusto e Alfredo l’originale; con quaranta giornalist­i che dal 2014 lavorano nella Sala stampa italiana, ristruttur­ata a spese loro con un affitto che scade tra due anni; e con Jas Gawronski, l’ex giornalist­a Rai, senatore berlusconi­ano ed eurodeputa­to, che da 18 anni vive nell’attico con terrazzo da dove si ammira il mausoleo di Augusto. La vicina di zia ha già contattato Franco Coppi e Giulia Bongiorno, preparate i lupini. Nel frattempo, le gemelle Mastrocinq­ue non sono restate con le mani in mano: il palazzo alla Balduina, seriamente danneggiat­o da un’esplosione notturna, è stato dichiarato pericolant­e. I Pirzio-biroli, i Tracchia e i Facta, costretti a ricoveri di fortuna, sono imbufaliti, ma i loro sospetti possono poco: le gemelle Mastrocinq­ue hanno fatto visita a una vecchia conoscenza dei servizi, ed è partito un depistaggi­o in grande stile, gestito da un gruppo d’intervento composto da un ex-generale piduista, un ex-militante di Avanguardi­a Nazionale/terza posizione, due ex della Banda della Magliana e un latitante di Cosa Nostra. Pare che la strategia stia funzionand­o: si comincia a parlare di attentato, e Bruno Vespa l’ha già attribuito a Pietro Valpreda.

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