Trump show: ex modella lo accusa, lui attacca Biden
Non c’è giorno che i media non lo prendano con le mani nella marmellata. Uno potrebbe persino pensare a una persecuzione mediatica, se non fosse (quasi) tutto vero: The Guardian pesca un’accusa di violenza sessuale datata 1997, il Washington Post dà dettagli su presunte illegalità nella gestione delle sue proprietà; e Twitter lo becca di nuovo a diffondere “contenuto multimediale manipolato”, dopo avergli bloccato un
deepfake di un Joe Biden addormentato durante un’intervista alla Berlusconi di Crozza: in realtà, era Harry Belafonte. Ma lui, Donald Trump, presidente candidato alla sua successione, tira dritto: litiga con gli scienziati sul vaccino anti-coronavirus, che – assicura – ci sarà prima delle elezioni; e spara a zero sul voto per posta, a causa del quale “quest’anno, il risultato delle elezioni del 3 novembre non sarà mai determinato in modo accurato”, scrive con quel suo modo tipico tutto maiuscolo d’anticipare la contestazione di un’e ventuale sconfitta. Le accuse di violenza sessuale arrivano da Amy Dorris, all’epoca dei fatti modella di 24 anni – lui ne aveva 51 –: in un’intervista al Guardian, racconta di avere dovuto subire un bacio con “la lingua in gola” da Trump durante gli Us Open di tennis del 1997, all’uscita dalla toilette di un box da vip, dove erano entrambi ospiti. La Dorris, che vive in Florida, afferma di avere provato “disgusto” e d’essersi sentita “violata”: “Mi infilò la lingua in gola e io lo spinsi via con i denti, penso di avergli fatto male”, ma lui “continuò a stringermi sempre di più e ad allungare le mani ovunque, toccandomi il sedere, il seno, la schiena, qualsiasi cosa”. I legali di Trump, contattati dal giornale, smentiscono: nessuna aggressione sessuale e nessun comportamento inappropriato. La Dorris, all’epoca, non denunciò il fatto né ne parlò nel 2016, quando il magnate si candidò alla presidenza. Il Wp ha invece ottenuto documenti del Secret Service da cui risulta che il Trump magnate ha fatturato al Trump presidente 1,1 milioni di dollari, incluso l’affitto di quattro stanze nella sua proprietà di Bedminster, nel New Jersey, chiusa causa pandemia. La manipolazione che, infine, contesta Twitter è un video rilanciato da Trump in cui Biden utilizza una hit di un cantante portoricano per sollecitare il voto ispanico in Florida; il brano è stato però sostituito da un rap contro la polizia. Trump ha pure ritwittato un altro video manipolato di Biden sul cambiamento climatico, dove un soldato passa con il lanciafiamme su un campo di grano.
IL VOTO “SARÀ INACCURATO” THE DONALD METTE LE MANI AVANTI