Il “Chinavirus” e quel report caro ai complottisti
La teoria su Sars-cov-2 e sull’origine “artificiale” viaggia su “War Room” e sui canali della destra
Lo chiamano semplicemente The
Yan Report. Sono le 26 pagine della ricerca di Li-meng Yan, virologa cinese “fuggita” nei mesi scorsi da Hong Kong, per aver denunciato – ha spiegato lei in un’intervista a Fox News – la capacità del virus di trasmettersi da uomo a uomo.
Pubblicato il 14 settembre scorso sulla piattaforma Zenodo – che ospita documenti scientifici pre-print , senza peer-re
view, ovvero ancora senza alcuna revisione scientifica tra pari –, lo studio cerca di dimostrare l’origine artificiale del virus Sars-cov-2: “Ci sono caratteristiche biologiche – si legge nell’abstract – che sono inconsistenti con un virus di origine naturale”. Tesi, è bene chiarire subito, ampiamente sconfessata fin dall’inizio della pandemia da alcuni autorevoli studi pubblicati sulla rivista Nature Medicine e, fino a oggi, mai smentiti con evidenze scientifiche.
Eppure il “Rapporto Yan”, in questo mese, è divenuto l’arma preferita dell’area sovranista e identitaria, in funzione anticinese. E non solo, considerato che la ricercatrice è chiamata come commentatrice dalla
Cnn, oltreché ospite fissa delle dirette di Steve Bannon.
Donald Trump da tempo parla di “C hinavirus”, ma fin dal marzo scorso, diverse organizzazioni di estrema destra hanno sostenuto la teoria del complotto.
Forza Nuova da mesi accusa l’oms di essere una organizzazione controllata dal Partito comunista cinese, con un piano per l’instaurazione di una “dittatura sanitaria”.
LA CASA EDITRICE
vicina a Casapound, Altaforte a marzo, in pieno lockdown, ha dato alle stampe il libro Coronavirus dell’attivista Francesca Totolo, dove nel sottotitolo si annunciano rivelazioni su “tutto ciò che non torna sull’epidemia che ha scosso il mondo”. Tra le righe appare anche qui la teoria dell’origine artificiale.la pubblicazione di Li-meng Yan dello scorso settembre ha uno sponsor preciso e dichiarato fin dalla prima pagina. Gli altri autori della ricerca (oltre alla Yan, Jie Guan e Shanchang Hu), secondo il South China Morning Post, non avrebbero pubblicato alcun lavoro scientifico o ricerca. E sono tutti associati alle due fondazioni riconducibili a Steve Bannon e Guo Wengui: la Rule of Law Society e la Rule of Law Foundation. L’ex stratega della Casa Bianca nel suo podcast War
Room ha ampiamente sponsorizzato la virologa di Hong Kong fin dalla scorsa estate, intervistandola più volte. I programmi, a loro volta, vengono replicati nei vari canali video in lingua cinese e inglese che fanno riferimento ai circuiti di Guo Wengui.
Ed è l’associazione “Himalaya Italy” a diffondere le versioni in italiano delle inter viste.
L’ultima apparizione della virologa cinese su War Room risale alla scorsa settimana. Il titolo della puntata era diretto: “L’america si confronta con un’arma biologica del Partito comunista cinese”.
IN ITALIA
il rapporto ha avuto un certo successo in Rete e nei media di riferimento della destra. Su La Verità è apparsa un’intervista a Li-meng Yan, dove la virologa ha affermato: “Ci troviamo davanti non a un virus derivato da un patogeno naturale, ma a un virus artificiale, elaborato e rilasciato dal Wuhan Istitute of Virology, un laboratorio di massima sicurezza che è posto sotto il controllo del Partito comunista cinese”.
Lo stesso Matteo Salvini, nei giorni scorsi, riprendendo la trasmissione Quarta Repubblica di Mediaset, ha rilanciato il 30 settembre “la voce della virologa fuggita da Hong Kong”, parlando di un virus “rilasciato da un laboratorio controllato dal Partito comunista cinese”.
Dove il report ha avuto maggior fortuna è sul canale Telegram del gruppo italiano di Qanon (6.175 iscritti). Il 16 settembre, due giorni dopo la pubblicazione, l’utente “Undi” del canale dei complottisti per antonomasia posta la copia del documento. Lo scorso 6 ottobre, QAnon Italia ha diffuso poi la notizia dell’esistenza di un secondo rapporto firmato da Li-meng Yan, dove la virologa ancora una volta parla chiaramente del virus come “arma biologica”.
IN ITALIA SULLA “VERITÀ”
E SUI PROFILI DI QANON