Il Fatto Quotidiano

Il rifugiato e la caccia al professore che aveva “sporcato” Maometto

Parigidopo la lezione con le vignette sull’islam, il padre di una alunna sui social aveva esortato ad agire contro l’insegnante

- » Luana De Micco

Samuel Paty era un insegnante che amava fare il suo mestiere: “Voleva davvero trasmetter­ci qualcosa. Ogni tanto sollevava dei dibattiti in classe e ci faceva inter venire”, ha raccontato Martial, ex allievo della scuola media di Conflans- Sainte-honorine, al nord di Parigi. Paty aveva 47 anni, due bambini e voleva insegnare la libertà d’espression­e. Venerdì, mentre rientrava in casa, è stato colto di sorpresa e ucciso in modo barbaro: il 5 ottobre aveva mostrato in classe una caricatura di Maometto, quella in cui il profeta appare nudo e inginocchi­ato con la scritta “Una stella è nata”.

La sera stessa dell’omicidio l’hashtag Je suis enseignant,

“Io sono insegnante”, è nato spontaneam­ente sui social. Uomini politici, insegnanti e anonimi hanno cominciato a far circolare i disegni dimaometto. Ieri centinaia di persone si sono riunite davanti alla scuola di Conflans con dei fiori in mano.

IL TERRORISMO

islamista questa volta ha colpito un luogo intoccabil­e come la scuola, come era capitato nel 2012 quando Mohammed Merah aveva attaccato un istituto ebraico di Tolosa uccidendo tre bambini. Sin dal 2015, dopo l’attacco a

Charlie Hebdo, gli estremisti islamici lanciavano appelli a colpire la scuola francese, per loro un luogo di “corruzione”, e gli insegnanti “miscredent­i”. Da Conflans la sera dell’omicidio, Macron ha detto, con voce grave: “Non passeranno. L’oscurantis­mo e la violenza non vinceranno”. Mentre si annuncia un giornata di omaggio nazionale, ieri il procurator­e dell ’ Antiterror­ismo Jean François ha fornito diversi dettagli. L’omicida si chiamava Abdoullakh Abouyezidv­itch Anzorov, 18 anni, ceceno; era nato amosca e abitava a Evreux, in Normandia. Il 4 marzo gli era stato consegnato un permesso di soggiorno con lo status di rifugiato. Il suo è stato un gesto premeditat­o. Alle 16.57 di venerdì, poco dopo aver colpito con un grosso coltello l’i n s egnante, lasciando il suo corpo decapitato sulla strada, ha postato su Twitter la foto della vittima e un messaggio rivolto amacron il “capo degli infedeli”:“ho ucciso uno dei tuoi cani dell’inferno”. Ma il testo era stato scritto prima e salvato sul cellulare sin dalle 12.17. La mattina il giovane ceceno era stato visto davanti alla scuola. L’estremista è stato ucciso con nove colpi di pistola dagli agenti di polizia. Sono stati trovati un pugnale, una pistola a salve, e cinque cartucce. Ieri lo zio dell’assalitore è intervenut­o in un video, il volto oscurato, e ha chiesto scusa alla Francia: “Noi ceceni non siamo tutti così”. Nove persone sono in stato di fermo da ieri, ma due in particolar­e attirano l’attenzione degli inquirenti. La prima è il padre di un’allieva del professor Paty. Il genitore ha pubblicato su Facebook post sempre più aggressivi contro il docente. Sono stati questi ad aizzare l’ira del terrorista? Il 7 ha scritto:

Volevano cacciarlo Un radicale aveva chiesto alla scuola di licenziare “l’infedele”

“Ha mostrato un uomo nudo dicendo che era il profeta. Questo delinquent­e non deve più educare i nostri figli”. L’8, assieme a un militante islamico molto attivo in Francia, Abdelhakim Sefrioui, era andato dalla dirigente scolastica per chiedere l’al lonta name nto dell’ insegnante. La sera stessa, in un altro post, il genitore ha fatto il nome di Paty e dato l’indirizzo della scuola: “Aiutatemi a dire stop”. Il giorno dopo ha sporto denuncia contro di lui per “diffusione di immagini pornografi­che”. Si è anche saputo che la zia di questa allieva, la sorellastr­a del padre, è partita per la Siria nel 2014 ed è ancora ricercata per adesione all’isis. L’ “altro uomo” è proprio Sefrioui, un islamista attivo nella regione di Parigi dagli anni 80. Nel 2014 ha fondato un collettivo antisionis­ta radicale e pro-palestines­e; appare in un video in cui prende le difese del genitore dicendo di parlare a nome di un “Consiglio degli imam di Francia”, di cui sarebbe membro.

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 ?? FOTO LAPRESSE ?? Sangue e lacrime La polizia, i fiori e le candele per l’insegnante ucciso. A destra, corteo per Charlie Hebdo
FOTO LAPRESSE Sangue e lacrime La polizia, i fiori e le candele per l’insegnante ucciso. A destra, corteo per Charlie Hebdo

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