MATTARELLA, LE LIBERTÀ “INCIVILI” DEI NEGAZIONISTI E IL VIRUS IN PARLAMENTO
SUPER SERGIO. “Il virus dell’individualismo ha la stessa pericolosità di quello che ci sta affliggendo ora. Dire che la libertà di ciascuno si ferma di fronte a quella degli altri è un segno di grande civiltà. Io credo però che occorre andare anche oltre questa enunciazione avanzata e civile, accantonando l’idea che la libertà degli altri sia un limite alla propria ma pensando al contrario che la libertà di ciascuno si integra e si realizza insieme a quella degli altri. Altrimenti la libertà non esiste”. Con le parole e con i gesti, Sergio Mattarella continua a riempire di significati il ruolo di garante della Costituzione che gli è stato affidato in tempi di normalità, e che si trova a dover interpretare in mesi eccezionali. Perché se tenere d’occhio il perimetro dei diritti e dei doveri di una comunità è impresa eccezionale, in tempi di ordinaria amministrazione, proteggerli in un momento straordinario come una pandemia mondiale è una missione molto delicata. Soprattutto quando, per alcuni, la rivendicazione della libertà oscura i propri doveri e i diritti altrui. Voto: 9
SERIETÀ. Sulle assenze dei parlamentari c’è stato spesso molto da dire a ragion veduta, ma se c’è un momento in cui molte assenze sono inevitabili e decisamente giustificate è questo. La maggioranza, trovatasi in difficoltà nel raggiungere il numero legale per votare alcune risoluzioni (complice l’uscita dall’aula dell’opposizione), ha posto il tema e ha proposto il voto a distanza. La gran parte del centrodestra si è detto contrario, utilizzando un ostacolo sanitario come argomento politico per mettere in difficoltà il governo. Colpisce dunque la presa di posizione di Andrea Cangini, senatore di Forza Italia, che sceglie di smarcarsi da un approccio strumentale, anteponendo il bene collettivo: “Il problema non è politico, è istituzionale, e quando è in gioco la funzionalità delle Istituzioni lo spirito di fazione dovrebbe cedere il passo al senso dello Stato. È vero che le conseguenze politiche delle assenze in aula dovute al Covid ricadono sulla maggioranza, ma considererei prossimo allo sciacallaggio chi tra i ranghi delle opposizioni dovesse negare la dignità istituzionale della questione per incassarne i dividendi politici. Occorre serietà. Personalmente, sono contrario al voto a distanza generalizzato, ma non griderei allo scandalo se, col consenso di tutti i gruppi parlamentari, Senato e Camera decidessero di consentirlo solo a chi si trova giocoforza in quarantena. Una misura straordinaria che a pandemia debellata non potrebbe costituire un precedente”. Essere persone serie, prima ancora che politici capaci, passa da atteggiamenti come questo. Voto: 8
CIAO JOLE. “La malattia non le ha impedito di seguire i suoi sogni, fino alla fine. Ci ha insegnato che la malattia si può normalizzare”: con le parole di Annamaria Bernini, mi aggiungo a coloro che hanno provato sconcerto e profondo dispiacere alla scomparsa di Jole Santelli, una donna vitale e combattiva che non si è mai tirata indietro. Ciao Jole.