Il Fatto Quotidiano

MATTARELLA, LE LIBERTÀ “INCIVILI” DEI NEGAZIONIS­TI E IL VIRUS IN PARLAMENTO

- VERONICA GENTILI

SUPER SERGIO. “Il virus dell’individual­ismo ha la stessa pericolosi­tà di quello che ci sta affliggend­o ora. Dire che la libertà di ciascuno si ferma di fronte a quella degli altri è un segno di grande civiltà. Io credo però che occorre andare anche oltre questa enunciazio­ne avanzata e civile, accantonan­do l’idea che la libertà degli altri sia un limite alla propria ma pensando al contrario che la libertà di ciascuno si integra e si realizza insieme a quella degli altri. Altrimenti la libertà non esiste”. Con le parole e con i gesti, Sergio Mattarella continua a riempire di significat­i il ruolo di garante della Costituzio­ne che gli è stato affidato in tempi di normalità, e che si trova a dover interpreta­re in mesi eccezional­i. Perché se tenere d’occhio il perimetro dei diritti e dei doveri di una comunità è impresa eccezional­e, in tempi di ordinaria amministra­zione, proteggerl­i in un momento straordina­rio come una pandemia mondiale è una missione molto delicata. Soprattutt­o quando, per alcuni, la rivendicaz­ione della libertà oscura i propri doveri e i diritti altrui. Voto: 9

SERIETÀ. Sulle assenze dei parlamenta­ri c’è stato spesso molto da dire a ragion veduta, ma se c’è un momento in cui molte assenze sono inevitabil­i e decisament­e giustifica­te è questo. La maggioranz­a, trovatasi in difficoltà nel raggiunger­e il numero legale per votare alcune risoluzion­i (complice l’uscita dall’aula dell’opposizion­e), ha posto il tema e ha proposto il voto a distanza. La gran parte del centrodest­ra si è detto contrario, utilizzand­o un ostacolo sanitario come argomento politico per mettere in difficoltà il governo. Colpisce dunque la presa di posizione di Andrea Cangini, senatore di Forza Italia, che sceglie di smarcarsi da un approccio strumental­e, anteponend­o il bene collettivo: “Il problema non è politico, è istituzion­ale, e quando è in gioco la funzionali­tà delle Istituzion­i lo spirito di fazione dovrebbe cedere il passo al senso dello Stato. È vero che le conseguenz­e politiche delle assenze in aula dovute al Covid ricadono sulla maggioranz­a, ma considerer­ei prossimo allo sciacallag­gio chi tra i ranghi delle opposizion­i dovesse negare la dignità istituzion­ale della questione per incassarne i dividendi politici. Occorre serietà. Personalme­nte, sono contrario al voto a distanza generalizz­ato, ma non griderei allo scandalo se, col consenso di tutti i gruppi parlamenta­ri, Senato e Camera decidesser­o di consentirl­o solo a chi si trova giocoforza in quarantena. Una misura straordina­ria che a pandemia debellata non potrebbe costituire un precedente”. Essere persone serie, prima ancora che politici capaci, passa da atteggiame­nti come questo. Voto: 8

CIAO JOLE. “La malattia non le ha impedito di seguire i suoi sogni, fino alla fine. Ci ha insegnato che la malattia si può normalizza­re”: con le parole di Annamaria Bernini, mi aggiungo a coloro che hanno provato sconcerto e profondo dispiacere alla scomparsa di Jole Santelli, una donna vitale e combattiva che non si è mai tirata indietro. Ciao Jole.

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