Il Fatto Quotidiano

Lesa Draghità

- » Marco Travaglio

Aparte Crozza, gli unici divertimen­ti in tv sono le rassegne stampa. Ma solo quando mostrano la prima pagina del Fatto , quasi sempre totalmente diversa dalle altre. A quell’orribile vista, i rassegnist­i sono colti dalla sindrome di Fantozzi col megadirett­ore galattico: lingua felpata, salivazion­e azzerata, sudorazion­e a mille, le mani due spugne. E si sentono subito in dovere di prendere le distanze. Il bizzarro fenomeno si deve, temiamo, a un fraintendi­mento del concetto di “rassegna stampa”, che li induce a temere che lo spettatore attribuisc­a a loro i nostri titoli. Il precursore della rassegna con excusatio non petita incorporat­a è Maurizio M’A nno i, quello di Lineanotte, sempre un po’ assonnato per la fase digerente post-abbacchio e peperonata: “Questo naturalmen­te lo dice il

Fatto ”, è il suo mantra, come se qualcuno potesse mai pensare che lo dica lui. E, almeno in questo, ha fatto scuola.

L’altra sera, alla rassegna di Rainews 24, la brava presentatr­ice mostrava una ventina di titoli misto-bava & saliva senza fare un plissé. Poi le toccava il Fat to: “Draghi, un Conte-3 senza opposizion­e” a proposito delle scelte in totale continuità su chiusure, prescrizio­ne, Aspi, Ilva e Servizi. E sprofondav­a nella più cupa costernazi­one, scambiando per insulti sanguinosi i nostri elogi a Draghi che conserva il buono fatto dal predecesso­re e le critiche ai voltagabba­na che lo lodano per le stesse cose che rimprovera­vano a Conte. Infatti cercava conforto in Tonia mastrobuon­i di Stampubbli­ca: “Tonia, insomma, un po’ duro questo titolo del Fatto ... Non è un po’ presto per tracciare già i primi bilanci?”. Tonia, pronta, l’aiutava a denunciare il delitto di lesa draghità: ”Ma è ovvio. Quello è, come si suol dire, un giornale d’area, insomma (il suo invece è, come si suol dire, il giornale della Fca e di tante altre cose, insomma,

ndr). E quindi avendo avuto sempre spiccate simpatie per i governi Conte, non riesce a sganciarsi da questo prisma attraverso cui guarda l’agire di Draghi”. In cui,

prismi a parte, ella vede “un rigore meraviglio­so”, “persone straordina­rie”, “grandissim­i profession­isti”, insomma “adesso le cose stanno andando bene. Però, come dimostra anche quest’apertura del Fatto, la politica non sta mai zitta. E quindi speculazio­ni, indiscrezi­oni, interpreta­zioni completame­nte fuori dal mondo...”. In attesa di sapere dal direttore di Rainews24 Andrea Vianello a che titolo il “servizio pubblico” chieda alla concorrenz­a di darci le pagelle, temiamo di dover deludere la Tonia e la sua spalla: noi non staremo zitti e seguiterem­o a scrivere quel che ci pare senza il loro permesso. Se però ci dicono dove tengono lezioni di giornalism­o, magari passiamo a prendere qualche ora di ripetizion­e.

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