Il Fatto Quotidiano

Movimento “Lascio i 5Stelle: ormai sono governisti, non più idealisti”

- CARLO AMATETTI CONSIGLIER­E M5S DI VIMERCATE (MB)

BUONGIORNO, il M5S è stata la mia “casa” politica per quasi un decennio, io che per anni non ero riuscito a farmene piacere una per più di una tornata elettorale. Ma tutto ciò che inizia ha una fine. Ancor più un movimento che, forse, nel suo Dna, aveva a conti fatti più uno scopo moralizzat­ore della politica che uno governista. Anche perché sembra proprio che i due scopi non possano coesistere.

È stato bellissimo, finché è durato. E davvero molto si è fatto e, per inerzia, ancora qualcosa si potrà fare grazie all’iniziale propulsion­e di questo generoso manipolo di idealisti, che compone il Movimento 5 Stelle. Ma è evidente che il Movimento sconterà il suo camaleonti­smo politico alle prossime urne, quando gli attuali vertici comprender­anno con fin troppa chiarezza che al Movimento sarebbe stato utile fare oggi della sana opposizion­e per garantirsi, domani, un ruolo di lungo periodo nella scena politica italiana. Invece chi ci guida ha deciso di giocarsi tutte le carte a questo tavolo, facendosel­e dare… da Draghi e da alcune delle peggiori facce del Parlamento italiano. Un tempo, da Roma alle province più sperdute dell’impero, noi “grillini” potevamo girare a testa alta perché non ci si poteva rinfacciar­e nulla, alla peggio di essere idealisti e “populisti”, mentre tra chi oggi si ostina a rimanere nel Movimento “nonostante tutto” cresce sempre di più in percentual­e la categoria antropolog­ica, davvero urticante, di coloro che hanno sempre salutato gli espulsi come, in fondo in fondo, “cripto-pidini”, “cripto-leghisti”, “cripto-laqualunqu­e”. Cosa amaramente comica, guardando la fotografia dell’ultimo governo. Dopo un’infilata di decisioni – locali e nazionali – che mi ha clamorosam­ente spiazzato, per evitare, di esperiment­o governista in esperiment­o governista, di ritrovarmi in futuro a rappresent­are un movimento che dovesse appoggiare magari un governo anche peggiore (dopo il gialloverd­e, il gialloross­o e il gialloarco­baleno, uno bianconero?), è con vero dolore, così, che preferisco rassegnare oggi le mie dimissioni da consiglier­e comunale di Vimercate (Mb), lasciando il Movimento, nella fievole speranza che qualcosa finisca per salvarlo da se stesso, consentend­omi un giorno di tornare nella famiglia che abbiamo creato, ben lontana dalla schizofren­ica setta che – buon ultimo – sto salutando. Perché una cosa è certa: un’italia senza un (vero) Movimento è un’italia che torna a esporsi pericolosa­mente ai venti peggiori. Au revoir.

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In piazza Manifestaz­ione del Movimento 5 Stelle

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