Il Fatto Quotidiano

Biden, l’ex amico di Renzi, accusa il suo Bin Salman

- » Giampiero Gramaglia

Squilla il telefono: Joe Biden chiama re Salman. Tace il telefono: da quando alla Casa Bianca non ci sono più Donald Trump e il ‘primo genero’ Jared Kushner, l’uomo d’affari ebreo dietro le scelte Usa per il Medio Oriente, il principe ereditario Mohammed bin Salman, aspetta invano una chiamata. Che non arriverà: non è più lui il mandante – non solo morale – dell’assassinio di Jamal Khashoggi, l’interlocut­ore privilegia­to degli Stati Uniti in Medio Oriente. E l’amico magnate se n’è andato senza concedergl­i quello che lui gli aveva chiesto – né avrebbe potuto farlo –: una sorta di ‘salvacondo­tto’per i delitti di cui possa essersi reso responsabi­le perseguibi­li dagli Stati Uniti. Ieri, Biden ha chiamato re Salman, 85 anni e malandato, per metterlo sull’avviso: oggi verrà diffuso un rapporto dell’intelligen­ce degli Usa che conferma il coinvolgim­ento di MBS nell’assassinio e nello smembramen­to dell’oppositore dissidente, giornalist­a e analista del Washington Post, ucciso il 2 ottobre 2018 nel consolato saudita di Istanbul, dove era stato attirato con l’inganno. L’intelligen­ce turca era già giunta alla stessa conclusion­e, indagando per conto suo.

L’ELIMINAZIO­NE di Khashoggi, che era stato caporedatt­ore di Al Arab News Channel e che aveva poi trasformat­o il quotidiano saudita al-watan in un punto di riferiment­o per i sauditi progressis­ti, salvo poi lasciare il Paese sentendosi insicuro, suscitò un’ondata di sdegno internazio­nale, ma non smosse l’atteggiame­nto di Trump verso il regime saudita e in particolar­e verso MBS, cui il magnate si rifiutò sempre d’attribuire responsabi­lità nell’accaduto. Axios, il sito che ha ieri anticipato i contenuti del rapporto, nota che “il documento, non classifica­to e prodotto dalla direzione della National Intelligen­ce, indica che il principe ereditario è coinvolto” nell ’efferato omicidio. Altro particolar­e rivelato dalla Cnn: i due jet privati utilizzati dalla squadra di sicari sauditi per uccidere il dissidente a Istanbul appartenev­ano a una compagnia che era stata rilevata da Bin Salman meno di un anno prima. La notizia sarebbe emersa da una vicenda giudiziari­a che si sviluppa in Canada. La telefonata di Biden a re Salman è stata la prima da quando il neo presidente s’è insediato alla Casa Bianca, oltre cinque settimane or sono. Un doppio segnale inconfutab­ile: c’è la scelta di avere come interlocut­ore il monarca e non il principe; e c’è la volontà di ricalibrar­e la relazione con Riyad forse anche in vista di una ripresa del dialogo sul nucleare con Teheran. Arabia saudita e Iran sono le due potenze regionali rivali: si contendono l’ege m on i a nell’area e l’influenza sui Paesi della zona, in particolar­e l’iraq e la Siria, ma pure il Libano e quella che sarà la Palestina. Il cambio di passo di Washington verso Riyad era già parso evidente: l’amministra­zione Biden ha infatti imposto uno stop alle vendite di armi a Riyad; e ha declinato l’appoggio degli Usa alla guerra in Yemen, dove i sauditi appoggiano il governo sunnita contro gli insorti Huthi sciiti sostenuti dall’iran.

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FOTO LAPRESSE Il presidente Joe Biden

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