“Con l’ex premier si può vincere”
Un interno al Pd senza essere interno al partito. Così si definisce Massimiliano Smeriglio, europarlamentare indipendente che ha costruito gran parte della sua vita politica al fianco di Nicola Zingaretti, come suo vice alla Provincia di Roma e poi alla Regione Lazio.
Cosa pensa della crisi che sta avvolgendo il Pd?
Penso che Zingaretti e Bettini abbiano fatto bene ad alludere a un percorso congressuale. C’è bisogno di ritrovare identità e questione sociale. Non si tratta tanto di discutere dei 5Stelle o delle alleanze, ma di definire il proprio quadro di valori.
Ma lei sostiene comunque un’alleanza con i 5Stelle?
L’alleanza PD-M5S e Sinistra rappresenta un rapporto virtuoso per tutti. Necessario per evitare che l’estrema destra vinca a piene mani. È virtuoso perché ci si cambia reciprocamente. Ma il Pd deve pensare a una propria rigenerazione. Anche per evitare di essere un Crono che mangia i propri segretari come figli.
Rigenerazione per fare cosa?
Penso che nel breve termine ci sarà uno smottamento politico importante anche peggiore di quello del 2011 con il governo Monti. Questo governo, che gode di un insopportabile unanimismo con un rischio di
revanche delle élite e contro un governo promettente e interessante come quello Conte, può produrre un balzo in avanti delle culture reazionarie. Temo molto questo esito.
Quindi?
In questo smottamento, se le tre identità di cui sopra tengono un rapporto su alcuni punti, anche riformando la legge elettorale per dare espressione alle varie culture politiche, si può reggere a questo urto. In questo rimescolamento bene ha fatto Sinistra italiana a esprimere un no di sinistra. Quello spazio va curato e coltivato, anche nel mantenimento di un rapporto con il M5S.
Lei ha parlato di una funzione di Conte.
Spero che la svolga mettendosi a disposizione di un’alternativa con una sua forza propria a carattere progressista ed ecologista. Ma va bene anche se farà il leader della coalizione o se si mette a capo dei 5Stelle. Resta un collante importante e una figura politica di cui questo campo dispone. E stare fuori dal Palazzo è una scelta positiva.
Che dice della ipotesi del M5S nel gruppo Socialisti e democratici in Europa?
È più di un anno che lavoriamo insieme con il M5S. Io sono favorevole, anche perché nel gruppo europeo si rimane distinti, come dimostra la presenza di Azione di Carlo Calenda. Ma comunque è una cosa seria e andrebbe discussa a fondo. Tra i 5Stelle e anche nel Pd.