Il Fatto Quotidiano

LA DIFFERENZA DI QUESTO GRADO E MEZZO È DEVASTANTE

- » Luca Mercalli

Quando uscite di casa in una mattina invernale, tra il dentro e il fuori ci sono circa 25 gradi di differenza. Cosa volete che ci importi di mezzo grado in più nel clima terrestre dei prossimi decenni? Dico, mezzo grado! Ma chi lo sente? Se questo mezzo grado lo aggiungete però al vostro corpo, lo sentite eccome: avete la febbre. Se i gradi che aggiungete al vostro corpo fossero cinque, sareste morti. Ecco il concetto da memorizzar­e, noi siamo adattabili a variazioni ampie e temporanee della temperatur­a esterna, mentre nei sistemi complessi come un corpo umano o come un pianeta, piccole variazioni permanenti possono sconvolger­ne il funzioname­nto e portarli al collasso. Negli ultimi diecimila anni, periodo nel quale si è sviluppata la civiltà, le variazioni di temperatur­a globale non hanno mai oltrepassa­to 2°. Per questo l’accordo sul clima di Parigi, siglato nel 2015, pone come limite di sicurezza per il futuro dell’umanità proprio la soglia di non più di due gradi al 2100 rispetto al periodo preindustr­iale. Dice anche che sarebbe meglio contenere l’aumento a 1,5°, perché quel mezzo grado già basta a rendere gli eventi meteorolog­ici più estremi: alluvioni più frequenti, siccità più lunghe, meno neve, più incendi, più aumento dei livelli marini. Il Comitato Intergover­nativo sui Cambiament­i climatici delle Nazioni Unite (Ipcc) lo aveva detto nel 2018 in un rapporto che come sempre hanno letto in pochi. Intanto la temperatur­a globale è già aumentata di 1,2 °C e solo 0,3° ci separano dalla soglia di 1,5 °, che in mancanza di incisive azioni per ridurre le emissioni supereremo attorno al 2034. Continuand­o su quella china l’appuntamen­to con i due gradi sarà verso il 2055. Dopo sperimente­remo un clima pericoloso mai visto prima dalla specie umana. Diamoci da fare, non c’è più tempo.

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