Il Fatto Quotidiano

“Danni per 25 mld” La maxi richiesta a ex Ilva e politici

- FRANCESCO CASULA

di ben 25 miliardi di euro il maxi-risarcimen­to chiesto dal Comune (10 miliardi) e dalla Provincia di Taranto (15) agli imputati del processo “Ambiente svenduto” tra i quali Fabio e Nicola Riva, ex gestori dell’ilva di Taranto, e politici come Nichi Vendola, ex governator­e della Puglia. Una montagna di denaro per ripagare, secondo i legali Rosario Orlando e Giuseppe Sernia, gli immensi danni patrimonia­li e di immagine generati dalle emissioni velenose dell’acciaieria al territorio.

I Riva – ha spiegato l’avvocato Orlando, che assiste il Comune guidato dal sindaco Rinaldo Melucci –, hanno acquistato “a prezzi di saldo, la più grande acciaieria d’europa” e hanno preso “tutto ciò che serviva allo scopo profitto, tralascian­do il resto” facendo “strame di una città, di una collettivi­tà che sentivano così lontana da loro” con la complicità “di uomini che, invece, a questa comunità appartenev­ano e appartengo­no”. Il legale ha chiarito inoltre che quella gestione ha causato “non solo danni alle cose, agli uomini, all’ habitat”, ma ha colpito anche “la dignità e l’orgoglio di una intera comunità che ha accolto speranzosa questo corpo estraneo al nostro contesto”. Avanzando la richiesta di risarcimen­to per la Provincia, l’avvocato Sernia ha ricordato come nel processo “è emersa senza ombra di dubbio la sciagurata gestione dello stabilimen­to Ilva che per anni, nella piena consapevol­ezza dei suoi amministra­tori, ha riversato nell ’aria e nell’ambiente sostanze nocive per la salute umana, animale e vegetale”.

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