“Danni per 25 mld” La maxi richiesta a ex Ilva e politici
di ben 25 miliardi di euro il maxi-risarcimento chiesto dal Comune (10 miliardi) e dalla Provincia di Taranto (15) agli imputati del processo “Ambiente svenduto” tra i quali Fabio e Nicola Riva, ex gestori dell’ilva di Taranto, e politici come Nichi Vendola, ex governatore della Puglia. Una montagna di denaro per ripagare, secondo i legali Rosario Orlando e Giuseppe Sernia, gli immensi danni patrimoniali e di immagine generati dalle emissioni velenose dell’acciaieria al territorio.
I Riva – ha spiegato l’avvocato Orlando, che assiste il Comune guidato dal sindaco Rinaldo Melucci –, hanno acquistato “a prezzi di saldo, la più grande acciaieria d’europa” e hanno preso “tutto ciò che serviva allo scopo profitto, tralasciando il resto” facendo “strame di una città, di una collettività che sentivano così lontana da loro” con la complicità “di uomini che, invece, a questa comunità appartenevano e appartengono”. Il legale ha chiarito inoltre che quella gestione ha causato “non solo danni alle cose, agli uomini, all’ habitat”, ma ha colpito anche “la dignità e l’orgoglio di una intera comunità che ha accolto speranzosa questo corpo estraneo al nostro contesto”. Avanzando la richiesta di risarcimento per la Provincia, l’avvocato Sernia ha ricordato come nel processo “è emersa senza ombra di dubbio la sciagurata gestione dello stabilimento Ilva che per anni, nella piena consapevolezza dei suoi amministratori, ha riversato nell ’aria e nell’ambiente sostanze nocive per la salute umana, animale e vegetale”.