Il Fatto Quotidiano

Non solo gorilla: i Ranger da eroi a soldati con L’AK

- Roberta Zunini

Dall’ inizio del 2021 sono già sei i ranger assegnati alla protezione dell’enorme parco congolese di Virunga ad aver perso la vita in un’imboscata da parte di una delle tante milizie armate che infestano l’enorme santuario dei gorilla di montagna in via di estinzione.

Secondo la direzione del parco e dell’istituto congolese per la conservazi­one della natura, l’attacco di un mese fa è il più grave dall’aprile dello scorso anno quando 12 ranger e cinque civili furono assassinat­i. I ranger stanno tuttavia diventando figure controvers­e per gli abitanti dei villaggi e per chi si avventura in questa area orientale della Repubblica Democratic­a del Congo, a nord del lago Kivu, considerat­a tra le più pericolose del mondo. Per evitare che ne cadano altri durante i pattugliam­enti, i ranger non sono più solamente il corpo di guardia del parco ma sono stati trasformat­i in un vero e proprio reparto addestrato in stile militare. Del resto i trafficant­i di animali e di uomini che si aggirano nel parco sono armati fino ai denti e le milizie d’oltreconfi­ne hanno in dotazione sistemi di comunicazi­one sofisticat­i, mentre i piccoli gruppi criminali che sbucano ovunque dalla fitta vegetazion­e sono comunque dotati di kalashniko­v. Per questo oggi i ranger dispongono di un sistema di logistica e di dispositiv­i di comunicazi­one avanzati per poter effettuare spostament­i rapidi e ottenere informazio­ni aggiornate in tempi rapidi. Le autorità che hanno la responsabi­lità della salvaguard­ia del parco hanno inoltre sviluppato un sistema di sorveglian­za aerea ad ampio raggio per tracciare e monitorare le basi e gli spostament­i dei gruppi armati che entrano in Congo dai paesi confinanti, specialmen­te Rwanda e Uganda. I confini lunghi e porosi sono resi ancora più incontroll­abili dalla intricata giungla che li ricopre. Le guardie del parco – attualment­e circa 689 – rimangono tuttavia in forte inferiorit­à numerica rispetto ai gruppi armati e pertanto sono un obiettivo decisament­e vulnerabil­e. Sebbene siano costanteme­nte rappresent­ati come eroi e martiri – l’anno scorso ne sono stati uccisi 17 e 200 da quando nel secolo scorso Virunga è diventato parco nazionale – molti ranger ormai

hanno paura a ingaggiare scontri a fuoco con le milizie composte anche da un centinaio di mercenari e guerriglie­ri che spesso utilizzano i bambini soldato in prima linea. Quando invece le guardie del parco decidono di affrontare le bande armate, gli abitanti del luogo li criticano perché le milizie si vendicano attaccando di notte i loro villaggi. L’iccn, l’agenzia che gestisce le aree protette nella Rdc ha spiegato che l’ultimo attacco è avvenuto mentre i ranger stavano pattuglian­do il settore centrale del parco, vicino a una recinzione elettrica di nuova costruzion­e destinata a prevenire le intrusioni nell’area protetta. A detta di Onesphore Sematumba, ricercator­e dei Grandi Laghi dell ’ Internatio­nal Crisis

G roup, l’ostilità tra ranger e gruppi armati locali è in parte radicata nelle controvers­ie sulla terra. “Hai l’iccn da una parte, e poi dall’altra hai la popolazion­e che vive principalm­ente di agricoltur­a e ha bisogno di accedere alla terra da coltivare per sopravvive­re. La popolazion­e della zona ritiene che un’ampia area di terreno sia stata loro confiscata durante la creazione del parco per nutrire gli animali” ha detto in un’intervista ai media locali il ricercator­e. In altre parti della Rdc, i ranger dell’iccn sono stati accusati di usare forza eccessiva e di aver commesso violazioni dei diritti umani nell’esercizio delle loro funzioni. In generale, la situazione della sicurezza nel Nord-kivu è peggiorata negli ultimi 5 anni. Ciò può, in parte, essere spiegato dai crescenti sforzi dei ranger per fermare lo sfruttamen­to illegale delle risorse naturali. Alcuni di questi sforzi comportano una stretta collaboraz­ione con l’esercito congolese, come pattuglie miste, condivisio­ne di informazio­ni e talvolta operazioni congiunte.

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Un ranger accompagna i turisti nel parco Virunga
FOTO LAPRESSE Momenti di pace Un ranger accompagna i turisti nel parco Virunga

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