Il Fatto Quotidiano

GIUSEPPE MOLES LE MANI DI SILVIO SULL’EDITORIA

- GIACOMO SALVINI

► PIÙCHEILNO­ME, contava la carica. Sì, perché non risulta che Giuseppe Moles, 54 anni, nato a Potenza, abbia qualche competenza in materia di editoria, escludendo la sua breve esperienza da docente di Sociologia dei processi culturali all’università degli Studi Internazio­nali di Roma (Luspio). Ma a Silvio Berlusconi non interessav­a il curriculum, ma che il sottosegre­tario all’editoria di stanza a Palazzo Chigi fosse uno dei suoi fedelissim­i: non accadeva da quando su quella poltrona sedeva il suo portavoce, Paolo Bonaiuti. Il prescelto era l’uomo Mediaset e per un decennio direttore di Panorama Giorgio Mulè, ma sul suo nome, nel Cdm di mercoledì sera, si è scontrata la maggioranz­a che sostiene il governo

Draghi: Pd em5snon potevano accettare che un uomo così legato al Biscione potesse finire a gestire l’informazio­ne e a dispensare i fondi pubblici ai giornali. Così Mulè è passato alla Difesa e Moles, inizialmen­te indicato per andare alla Salute con Roberto Speranza, è stato scelto per l’editoria sostituend­o il dem Andrea Martella. Berlusconi­ano doc, tra i fondatori di Forza Italia nel 1994, Moles è stato l’assistente e il portavoce del ministro della Difesa Antonio Martino, uno degli intellettu­ali di casa ad Arcore. Dopo la fine del terzo governo Berlusconi, Moles insegna Relazioni Internazio­nali alla Luiss e poi Sociologia delle Relazioni Internazio­nali e Terrorismo alla Luspio. Viene eletto deputato del Pdl nel 2008 e nel 2011 è tra gli esponenti più critici nei confronti del ministro dell’economia, Giulio Tremonti. Da senatore, nel 2019 è tra i 41 parlamenta­ri di FI (su 64) a firmare per chiedere il referendum contro il taglio dei parlamenta­ri. A maggio scorso lo si ricorda per un attacco sessista nei confronti del ministro della Scuola, Lucia Azzolina, in un question time in Senato: “La credibilit­à è come la verginità, se si perde non si può più riacquista­re” disse Moles che poi si dovette scusare. Con questa pedina, Berlusconi ha in mano tutta la filiera dell’editoria e delle telecomuni­cazioni: Alberto Barachini alla Vigilanza Rai, Gilberto Pichetto Fratin viceminist­ro al Mise dove Giancarlo Giorgetti si occupa di telecomuni­cazioni e Moles all’editoria.

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