Il Fatto Quotidiano

ALESSANDRO MORELLI L’OMBRA DEL COMMERCIAL­ISTA

- G. B.

QGIOVANELE­GHISTA

di Vizzolo Predabissi, alle porte di Milano, non ha mai messo a frutto il suo diploma di perito agrario, né ha avuto tempo di laurearsi in Scienze delle produzioni animali, facoltà dell’università Statale di Milano cui si era iscritto dopo l’istituto tecnico. Mala sua passione politica lo ha portato a diventare direttore di Radio Padania, l’emittente della Lega, e del Populista , il combattivo blog di Matteo Salvini (prima della conversion­e europeista). Ora, a 43 anni, è nientemeno che viceminist­ro nel cruciale dicastero delle Infrastrut­ture e dei trasporti, dopo una carriera politica partita dal basso. Uomo di lotta e di governo: consiglier­e di zona a vent’anni, poi assessore al Turismo nella giunta del sindaco Letizia Moratti, poi ancora consiglier­e comunale, fiero oppositore di Giuseppe Sala e di Expo. Nel 2013 si candida alla Camera, ma non riesce a essere eletto. Ci riprova, con successo, nel 2018. Oggi arriva al governo con un’ombra: è stato lui a far nominare nelle società partecipat­e del Comune di Milano il commercial­ista Andrea Manzoni, ora imputato nel processo per l’immobile di Cormano diventato sede della Lombardia Film Commission, comprato a 400 mila euro e rivenduto alla Regione Lombardia al doppio, 800 mila euro. Un’operazione, secondo i magistrati, per far entrare soldi nelle casse della Lega. Operazione realizzata in ambito regionale, quando presidente della Lombardia era Roberto Maroni. Ma intanto Manzoni era presente e attivo anche a livello comunale: entrava anche nel collegio sindacale di Sea (la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa), di Arexpo (proprietar­ia dei terreni Expo su cui si svilupperà il progetto Mind) e di Amiacque (società operativa del Gruppo Cap che fornisce l’acqua a molti Comuni dell’area milanese). A indicare il nome di Manzoni per quelle delicate poltrone di controllo è stato proprio Morelli, che aveva da riempire le caselle assegnate dal Comune di Giuseppe Sala all’opposizion­e, dunque alla Lega.

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