Dalla Giustizia al Lavoro: il pm Betta Cesqui capo gabinetto
Un Csm spaccato ha dato il via libera al fuori ruolo, come capo di Gabinetto del ministro del Lavoro Andrea Orlando, a Betta Cesqui, sostituto pg della Cassazione ed ex capo di Gabinetto dello stesso Orlando quando era ministro della Giustizia. A favore 12 consiglieri, contrari 7; 3 gli astenuti. A favore i togati di Area, la corrente progressista di Cesqui, del capo del suo ufficio, il pg Giovanni Salvi e del presidente di Cassazione Piero Curzio, anche loro per l’incarico proposto da Orlando. Per il fuori ruolo, inoltre, i togati di Unicost e i laici Donati, M5s e Cerabona, FI. Contrari i togati Ardita, Di Matteo, Marra, Pepe, di AEI, D’amato, MI e i laici Cavanna e Basile, Lega; Lanzi, Fi. Si sono astenuti Braggion e Miccichè, Mi e Gigliotti, laico M5s. Cavanna, prima di votare no, aveva chiesto un ritorno in Commissione: “Si abbia il coraggio di cambiare la circolare” secondo la quale se un magistrato proviene da un ufficio con una scopertura di organico oltre il 20%,
VIA LIBERA CSM SPACCATO SUL FUORI RUOLO DELLA MAGISTRATA
come in questo caso, deve restare al proprio posto. “Non si comprende – aggiunge – perché l’ufficio debba essere depauperato di una risorsa stimata come Cesqui” che si occupa di disciplinare. Ma secondo la delibera della maggioranza, demolita dai contrari, c’è un “sicuro interesse dell’amminis trazione della giustizia allo svolgimento da parte di un magistrato di un incarico di così particolare importanza istituzionale”, soprattutto “nell’attuale contingenza socio-economic a”. Anche un altro magistrato, Raffaele Piccirillo, che ha lavorato con Orlando ministro della Giustizia, come Cesqui, dovrebbe restare fuori ruolo. Diventato capo di Gabinetto dell’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede, dopo le dimissioni di Fulvio Baldi per le chat con Palamara, resterà al suo posto anche con la neo ministra Marta Cartabia, come resteranno al loro posto il direttore del Dap Dino Petralia e il vice Roberto Tartaglia. Come consulente per il penale, la ministra, costituzionalista, pensa a Gianluigi Gatta, del Comitato direttivo della Scuola superiore della magistratura, docente di Diritto penale a Milano.