Il Fatto Quotidiano

I giudici: “Quella legge introdotta per tutelare interessi di una parte”

Il provvedime­nto dell’allora vicepresid­ente del Senato

- STE. VER.

“Apartire dall’anno di imposta 2007, le erogazioni in denaro effettuate a favore di partiti politici, esclusivam­ente tramite bonifico bancario o postale e tracciabil­i secondo la vigente normativa antiricicl­aggio, devono comunque considerar­si detraibili”. È il testo dell’emendament­o a firma Calderoli-bisinella, quello pensato permettere fine agli accertamen­ti fiscali iniziati dopo l’inchiesta della Procura di Forlì.

A SOSTENERLO

sono gli stessi giudici tributari che si stavano occupando di uno di questi casi. Scrivono i componenti della commission­e tributaria provincial­e di Biella, competente per il caso dell’allora deputato Roberto Simonetti, nella loro ordinanza del 17 settembre 2014: “Non sembra anzitutto revocabile in dubbio, considerat­a l’esistenza di un plurimo contenzios­o di cui si ha notizia certa, che la norma in esame sia stata congegnata appositame­nte allo scopo di sottrarre una generalità di parlamenta­ri eletti nelle liste del partito della Lega Nord alle conseguenz­e di natura tributaria e a quelle, eventualme­nte a queste collegate, di natura penale, derivanti dall ’ indebita detrazione delle erogazioni di denaro effettuate a favore del partito”.

E ancora: “Occorre evidenziar­e infine il carattere espressame­nte retroattiv­o della norma, estesa a tutti gli anni d’imposta anteriori a quello in cui è entrata in vigore, fino a tutto il 2007, segno evidente che le riprese a tassazione operate dagli Uffici finanziari erano state estese all ’arco di tempo decorrente dal 2007: l’accer tamento dell ’Agenzia Ufficio di Biella oggetto del presente processo concerne per l’appunto gli anni dal 2008 al 2011”. Conclusion­e: “Ricorre pertanto il fumus che si tratti di una norma introdotta non per tutelare esigenze di carattere generale, bensì interessi del tutto particolar­i e personali”. I giudici tributari dicono insomma che l’e m e n d amento Calderoli-bisinella è un condono proposto dalla Lega per salvare i tanti leghisti inguaiati in quel momento con gli avvisi di accertamen­to dell’agenzia delle Entrate. Visto chi l’ha votato, però, viene il dubbio che a beneficiar­ne siano stati anche tanti altri partiti. L’ e m e n d a m e nto-condono è stato infatti approvato a larga maggioranz­a (206 sì, 47 no) con il favore di tutte le forze politiche presenti in quel momento in Parlamento. Tutte tranne il Movimento 5 Stelle.

MORALE DELLA FAVOLA?

Mentre abolivano il finanziame­nto pubblico ai partiti, gli stessi partiti introducev­ano una norma per continuare a ricevere soldi pubblici.

Non più direttamen­te dallo Stato, ma attraverso una triangolaz­ione con i propri eletti.

A votare contro i 5S Così i soldi pubblici arrivano ai partiti

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FOTO ANSA/LAPRESSE Via Bellerio La sede della Lega a Milano; sotto, Roberto Calderoli
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