Il Fatto Quotidiano

Il confronto in tv Michetti-gualtieri raggiunge vette di nulla agonistico

- » Daniela Ranieri

Il format dei confronti Sky tra concorrent­i a qualche carica rilevante per la nazione (ma anche alle primarie del Pd, per dire) è serratissi­mo, all’anglosasso­ne: alla domanda del conduttore, i candidati hanno 30 secondi per rispondere, poi suona il gong. Il sottotesto, quasi una radiazione di fondo, è: quante panzane si potranno mai dire in 30 secondi? Voi non avete idea. I due aspiranti sindaci di Roma, Gualtieri e Michetti, sono andati oltre la panzana: hanno prodotto l’antimateri­a. Vette di nulla agonistico. Gualtieri ha un sorriso simil-lexotan e una postura da busto ortopedico; Michetti pare indossare una maschera di quelle che usano i rapinatori di banca, con le facce dei politici, e tiene i palmi delle mani incollate sul tavolo (vecchio trucco di comunicazi­one assertiva, a dire al romano: “Ti voglio essere Duce; vedi come m’affaccio”).

Michetti: “Il Green passe(sic, ndr) è una misura che sta adottando il governo, il sindaco di Roma non può fare altro che ad ossequiare ( sic, ndr) quella che è la procedura”. Gualtieri: “È uno strumento importante per contrastar­e la pandemia”. Gualtieri fatica ad arrivare alla fine dei 30 secondi; inanella anafore per perdere tempo (“È una misura che ci consente di far ripartire l’economia; una misura che…”); pronuncia non concetti, ma surrogati, tofu di concetti (“I vaccini sono importanti”). Mentre parla Gualtieri, Michetti si toglie i nervetti di manzo dai denti facendo schioccare la lingua. Ha un set di formule standard (“Il marchio Roma”, “Occhio vigile h24”); sforna un verso alessandri­no burocrates­e che avrebbe fatto la gioia di Gadda: “Senza impianti il rifiuto né lo tratti né lo smaltisci”. Gualtieri sgancia una bomba: “La bassa affluenza è segno di sfiducia nella politica”; è il succo della sua campagna elettorale: sono innocuo, non vedete come mi esprimo? Sempre meglio che fascista.

Richiesto di commentare sui diritti civili, Michetti dice che sono venuti 19 suoi amici da Barcellona e hanno pensato che gli autobus fossero gratis perché non è passato il controllor­e.

A questa destraccia, oltre all’amorevole cura con cui tratta i fascisti, andrà imputata la colpa di averci costretto a votare uno del Pd.

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