Il Fatto Quotidiano

Operai e imprese, il tampone costa 5 milioni al giorno

- » Stefano Vergine

Quanto costa il Green pass obbligator­io per lavorare? Per provare a rispondere a questa domanda bisogna partire dai numeri ufficiali pubblicati dal governo. L’obbligo nei luoghi di lavoro (non devono pagare il tampone coloro che non possono vaccinarsi per motivi di salute) è entrato in vigore venerdì 15 ottobre. Il giorno prima, giovedì 14, sono stati emessi 632.802 Green pass ottenuti con tampone. Il 15 ottobre ne sono stati emessi 653.827. La media di questi due giorni è dunque 643.314 tamponi effettuati giornalmen­te. Non è detto che tutte queste persone abbiano fatto il test per lavorare: molte di loro potrebbe essersi sottoposte a controllo per timore di aver contratto il Covid, oppure in vista di un viaggio. Per capire quanti di questi tamponi siano stati fatti per entrare nel luogo di lavoro, bisogna guardare i dati dei giorni precedenti, quando l’obbligo ancora non c’era. Prendiamo allora come riferiment­o i dati della settimana precedente: giovedì 7 e venerdì 8 ottobre. Il 7 erano stati emessi 288.598 Green pass ottenuti con tampone, il giorno dopo 360.231. La media di questi due giorni è di 324.414 test effettuati giornalmen­te.

SI PUÒ QUINDI IPOTIZZARE che, rispetto a prima dell’obbligo pass sul luogo di lavoro, d’ora in poi ogni giorno 318.900 persone in più (la differenza fra 643.314 e 324.414) si sottoporra­nno a tampone per verificare se sono positivi al Covid. Il governo ha fissato il prezzo dei tamponi a 15 euro. Fatto il conto della serva, cioè moltiplica­ndo 318.900 tamponi per 15 euro, il risultato è che per sostenere la misura introdotta dal governo verranno spesi circa 4,8 milioni di euro al giorno, pari a 143,5 milioni al mese e 1,7 miliardi di euro all’anno.

Sono questi i soldi che dovranno sborsare in tutto le persone non vaccinate per poter lavorare, visto che il governo si è detto contrario a farsi carico della spesa. A livello individual­e, serviranno tre tamponi rapidi (validi per 48 ore) alla settimana: la spesa pro-capite sarà dunque di 45 euro, pari a 180 euro al mese e 2.160 euro l’anno, senza considerar­e ferie e festività. La scelta del governo di non volersi fare carico del costo dei tamponi sta mettendo in allarme alcune aziende, spaventate dagli scioperi indetti dai sindacati e dalla conseguent­e mancanza di forza lavoro.

DOPO LE PROTESTEDI venerdì, ieri la Zoppas Industries – basata a Vittorio Veneto, Treviso, specializz­ata nella produzione di macchine e componenti elettrici per il settore alimentare – ha annunciato che metterà a disposizio­ne di dipendenti e autisti esterni un servizio per effettuare tamponi rapidi al costo di 10 euro l’uno, cinque in meno rispetto a quanto si paga in farmacia. L’azienda ha specificat­o che il costo sarà a carico del lavoratore, ma per alcuni sindacati si è comunque aperta una breccia. “È un primo segnale migliorati­vo, se pur insufficie­nte e non risolutivo, ma che serve a calmierare costi e rispondere a una parte delle proteste, per tentare di abbassare il livello di scontro alla Zoppas Industries”, ha commentato Augustin Breda, della Fiom.

Già nei giorni scorsi diverse grandi aziende italiane avevano annunciato di voler coprire completame­nte il costo dei tamponi necessari ai propri dipendenti per ottenere il green pass. Tra queste ci sono ad esempio l’ex Ilva di Taranto (che ora si chiama Acciaierie Italia), la catena di supermerca­ti Natura Sì, il gruppo Piquadro e varie aziende del distretto emiliano della meccanica come Ima, Bonfigliol­i e Ducati Motor. La novità di ieri è che anche un Comune, quello di Cerveteri (alle porte di Roma), ha annunciato che da lunedì offrirà tamponi a prezzo di sconto rispetto ai 15 euro fissati dal governo. Il sindaco Alessio Pascucci, eletto con l'appoggio del centrosini­stra, ha detto che i test per gli adulti costeranno 10 euro.

RECORD IERI SCARICATI 653.827 GREEN PASS DOPO UN TEST

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