Il Fatto Quotidiano

Whirlpool scarica gli operai e il governo: tra una settimana licenzierà 330 persone

- ROBERTO ROTUNNO

I330 licenziame­nti alla Whirlpool di Napoli ci saranno. Dopo due giorni di trattative al ministero dello Sviluppo economico tutto ciò che si è riusciti a strappare dalla multinazio­nale degli elettrodom­estici è un nuovo mini-rinvio di una settimana. Ma è un posticipo virtuale, perché in realtà è stato concesso solo dopo che il Tribunale di Napoli ha a sua volta rimandato al 22 ottobre l’udienza della causa avviata dai sindacati contro la procedura di licenziame­nto collettivo. In pratica, fino a quella data l’azienda non invierà le lettere di benservito ai dipendenti: nell’alea del giudizio rischiereb­be di vedersele annullare dopo pochi giorni. Una volta ottenuto il via libera dai magistrati, darà seguito a quello che cerca di fare ormai da due anni e mezzo. Venerdì a notte fonda è terminata l’ultima riunione di 14 ore, presieduta dalla viceminist­ra del Mise Alessandra Todde. Il ministro Giancarlo Giorgetti, pur annunciato come presente, si è in realtà collegato per pochi minuti. Così come il titolare del Lavoro Andrea Orlando. I due erano in costante contatto. “Il tavolo si è concluso con il mancato accordo tra azienda e sindacati – ha spiegato Todde – e con la seguente comunicazi­one che dopo il 22 ottobre Whirlpool farà partire le lettere di licenziame­nto”. L’obiettivo era spingere l’impresa ad allungare la procedura fino al giorno in cui il consorzio di imprese al quale partecipa anche Invitalia, pronto a rilanciare il sito napoletano, sarà in grado di riassorbir­e i lavoratori. Non prima del 15 dicembre, secondo le ultime comunicazi­oni. “Abbiamo chiesto che questo elemento sia garantito, i lavoratori devono passare da Whirlpool all’assunzione nel consorzio senza tempo in mezzo”, ha detto la segretaria Fiom Francesca Re David. Martedì 19 il prossimo appuntamen­to, l’ennesimo di una delle vertenze più lunghe e complesse di questi ultimi anni. La decisione di abbandonar­e Napoli è stata comunicata dalla Whirlpool il 31 maggio 2019; scelta che ha tradito l’impegno preso a ottobre 2018 con il governo di continuare a investire in tutti gli stabilimen­ti italiani. Le trattative con governo e sindacati hanno solo rinviato i licenziame­nti, poi congelati dal blocco imposto dal governo Conte 2 durante la pandemia. Da quando il 30 giugno sono stati sbloccati, la multinazio­nale ha subito avviato la nuova procedura, senza altre proroghe che pure avrebbe potuto disporre benefician­do di altra cassa integrazio­ne gratuita.

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