“Non sono un traditore, non dipendo da Grillo”
“Non sono un traditore”. Domenico De Masi torna per la prima volta sulla sua intervista pubblicata il 29 giugno dal Fatto Quotidiano in cui parlava di presunte pressioni ricevute da Beppe Grillo, da parte del premier Mario Draghi, per esautorare Giuseppe Conte al comando dei Cinque Stelle. De Masi non ci sta e prova a fare chiarezza, raggiunto telefonicamente dall’adnkronos mentre si trova in vacanza a Ravello. “È la prima telefonata a cui rispondo dopo giorni”, spiega cercando di mettere in ordine i fatti. “Prima della mia intervista Beppe aveva già rivelato agli eletti e a Conte le pressioni ricevute da Draghi. Non ho svelato nulla di segreto, non sono un pettegolo e non faccio politica”.
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pare, perché nonostante le successive smentite della presidenza del Consiglio, e poi dello stesso Draghi, il Movimento ha vissuto ore di tensione e il governo ha scricchiolato. “Se è una bugia, è una bugia che Grillo ha detto a me, ai deputati e a Conte. Io non faccio vita politica, sono uno studioso e dei Cinque Stelle mi interessa la vicenda sociologica”, continua il sociologo che si definisce “sorpreso” per la piega presa dalla vicenda. “Non capisco perché quelle parole abbiano fatto scalpore. Ho parlato con
Grillo all’hotel Forum tra le 14 e le
16 del 27 giugno. Poi lui ha detto le stesse cose ai parlamentari, la mia intervista col Fatto è del 29 giugno e in quello stesso giorno anche La Stampa riporta le parole di Grillo ai parlamentari”. Da allora i rapporti tra i due sono tesi e l’amicizia pare incrinata: “Se ho sentito Beppe? No, ma non abbiamo bisticciato. Ho sempre avuto buoni rapporti con lui, ma non è una persona dalla quale dipende la mia vita affettiva e amicale. Se quanto successo dovesse incrinare l’amicizia, beh, pazienza...”.