Matrimonio dimaiano: debutta la Casta di Ipf
Da uno dei tanti amori a Cinque Stelle fioriti nell’ultima legislatura ad avanguardia sentimentale di “Insieme per il Futuro”. È la parabola di due sposi famosi e benestanti e dimaiani, la prima capogruppo di Ipf alla Camera Iolanda Di Stasio e l’ex braccio destro di Davide Casaleggio in Rousseau, Pietro Dettori. Matrimonio benedetto da Luigi Di Maio, che non poteva mancare e infatti, accompagnato dalla fidanzata Virginia Saba, ieri è stato puntuale e si è seduto tre file dietro gli sposi. Matrimonio che suo malgrado, perché ovviamente deciso e preparato ben prima che volassero gli stracci tra Conte e Di Maio, si è tramutato in una sorta di primo happening della neonata formazione politica. Celebrato a pochi chilometri da Pomigliano D’arco (Napoli), ormai più famosa per aver dato i natali al ministro degli Esteri che per lo stabilimento ex Fiat.
Iolanda e Pietro si sono detti sì ieri pomeriggio alla Basilica di Sant’antonio da Padova di Afragola, la città di origine di Di Stasio,
fino al 2018 pasionaria avversaria di una stazione Tav poi finita al centro di diverse inchieste.
Accompagnata all’altare dal papà Sergio, luogotenente dei carabinieri del Nas, Di Stasio ha sfoggiato un abito moderatamente scollato, con le spalle completamente scoperte. Dettori era fasciato in un vestito scuro classico. Un matrimonio da 250 persone circa, secondo chi ha applaudito gli sposi in chiesa. Tra i quali si sono intravisti il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, la deputata Connie Giordano, la capogruppo regionale Valeria Ciarambino. Dimaiani a 24 carati, ma le amicizie sopravvivono alle scissioni e così tra gli invitati è apparso anche il deputato contiano (ma critico) Riccardo Fraccaro. Non si è visto Vincenzo Spadafora, che pure proviene da questi luoghi e ha preferito partecipare al Pride di Milano. Il presidente della Camera Roberto Fico, pur invitato, si è limitato a mandare gli auguri.