“In Ucraina sta vincendo Mosca Ma sarà lunga”
Gli alleati L’unica chance di Zelensky è l’occidente: sperando che non si stanchi di sostenerlo
“Finora questa è una guerra che la Russia sta vincendo”: la mappa ucraina è color rosso sangue come la copertina dell’economist, che dedica il suo ultimo numero al conflitto. Il giornale allarma: sta arrivando “la lunga guerra, prosciugherà armi, vite e soldi finché un lato non perderà la volontà di combattere”. Il nemico russo è alle porte, ma non lo è la vittoria promessa agli ucraini, che neppure i giornali americani descrivono più come scontata. La più potente delle armi a disposizione dei gialloblu – sembrano suggerire le penne del magazine – è il fattore volontà: quella dei suoi sostenitori e partner. Il 23 giugno scorso l’unione europea ha concesso all’ucraina lo status di candidato che altri Paesi attendono da decenni: lo stesso tempo che potrebbe però volerci per varcare davvero la soglia di ingresso nell’alleanza europea. Altri due vertici – l’ultimo G7 in Germania e poi il recentissimo summit Nato in Spagna – hanno corroborato l’immagine delle mani occidentali tese verso l’ex Stato sovietico sotto attacco: i leader atlantici hanno riconosciuto che, per tutti, l’incombente “minaccia principale” arriva dal fronte orientale ed è la Russia. Ma l’ucraina, per l’europa, adesso colpita da decrescita e declino, può trasformarsi anche in “un pesante fardello”: se in guerra non sono scesi gli eserciti degli Stati europei, di certo lo hanno fatto le loro economie. Ci sono tante, troppe guerre dentro il conflitto ucraino: c’è soprattutto quella del gas che la Federazione sta centellinando per evitare l’accumulo di scorte europee per il prossimo inverno. Il Cremlino, silenziosamente, minaccia di congelare l’europa senza sparare una pallottola. Putin, che continua a colpi di decreti presidenziali a scambiare i suoi generali in Donbass, punta a conquistare definitivamente lo scalpo di Kiev: in cambio “risparmierà mondo dalla rovina, freddo e minaccia dell’amageddon nucleare”, ma è meglio sconfiggerlo su suolo gialloblu prima che affondi gli stivali dei suoi soldati in un altro terreno straniero, avverte l’economist. Insomma, per fagli perdere tutte le guerre, è bene sconfiggerlo in questa, ma il percorso per farlo è funestato di variabili. Per annientare l’esercito tricolore serve rispolverare tattiche da Guerra Fredda con armi calibro Nato ad alta gittata e precisione e spingere Mosca a “un doloroso stallo”. Necessario è l’aiuto economico e militare per riconquistare territori che Mosca considera già propri ma soprattutto supporto occidentale duraturo “e questo è ancora indubbio”.
INSIEME AI CADAVERI dalle fosse comuni in Ucraina, sono infatti emerse anche contraddizioni nelle Capitali europee. Nemici, oltre ai russi, sono oblio e crisi finanziaria. Se a febbraio scorso aggiornava ora dopo ora il numero dei morti al fronte, ora l’unione controlla costantemente altre cifre: quelle delle percentuali dell’inflazione. Quanto l’onda d’urto delle esplosioni si teme anche quella generata dall’emergenza economica.
Se l’ucraina viene costantemente alimentata dai carichi di armi e piombo di Washington – nell’ultimo invio a stelle e strisce c'erano 600 carri armati, oltre 600mila munizioni di artiglieria e razzi a lanci multipli –, perde comunque cinque miliardi di dollari al mese. Se i depositi dell’esercito di Zelensky possono essere riempiti con i rifornimenti militari, non possono essere rinfoltite le fila delle truppe che perdono almeno duecento uomini al giorno. Anche un'eventuale vittoria degli degli ucraini contiene un paradosso, asseriscono i giornalisti Usa: se incrementeranno i successi di Kiev, lo farà anche la brutalità del presidente russo.
Per annichilirlo, dunque, serve provocare scosse telluriche nel suo cerchio magico, provocando lo scontento della sua élite che lo abbandonerà per rifugiarsi all’estero. Intanto, la morsa delle sanzioni contro Mosca continuerà a strangolare l’economia della Federazione. L’unico interrogativo esplicito è riservato alla conclusione e contiene un dubbio dove tutti vorrebbero invece leggere una risposta. Ucraina e Russia, avvinghiate in un abbraccio letale, rischiano un vicendevole logoramento che rischia di annientare entrambi i Paesi. La volontà degli ucraini però non cederà: lo farà quella dell’ovest?