Chiede il suicidio assistito: “Voglio diritto di morire”
Sogna di conoscere Madonna, “la mia cantante preferita”, e il presidente Luca Zaia, per dirgli “di farsi parte attiva affinché la politica metta finalmente mano ad una legge seria sul fine vita”. Ma Stefano Gheller, 49enne di Cassola (Vicenza), affetto dalla nascita da una grave forma di distrofia muscolare, vuole soprattutto morire con dignità. “Con la presente - ha scritto all’usl 7 Pedemontana - chiedo di attivare con urgenza la procedura prevista per l’accesso legale al suicidio medicalmente assistito”. Gheller vuole seguire la strada di Federico “Mario” Carboni che poche settimane fa è stato accompagnato ad una “dolce morte” dopo aver ottenuto il via libera dal Comitato etico dell’azienda sanitaria delle Marche. Il direttore generale dell’usl 7 gli ha fatto sapere che verrà nominata una commissione per “verificare l’effettiva sussistenza dei motivi alla base della richiesta”. Una risposta intanto è già arrivata da Marco Cappato, dell’associazione Luca Coscioni. “Dal punto di vista giuridico, il caso di Federico Carboni ha dimostrato che, laddove verificate le condizioni stabilite dalla Corte costituzionale, il suicidio assistito è praticabile in Italia”.
Stefano non ha ancora deciso quale sarà il momento giusto: “Io non desidero morire in questo istante ma voglio avere il diritto di farlo appena sentirò che è arrivato il momento”. Le sue forze sono al limite: “Vivo su una sedia a rotelle da quando avevo 15 anni, sono attaccato ad un respiratore. - spiega Quando mi sveglio so che potrei morire soffocato dal cibo o da un sorso d’acqua”.