Il Fatto Quotidiano

Nordio: “Conosco parte dei fatti” Ma i pm lo informaron­o via Pec

LA MAIL DEI MAGISTRATI DI FIRENZE Il ministro ha annunciato in Senato l’invio degli ispettori. La Procura mandò tutti gli atti il giorno prima

- » Marco Lillo

Nella scenetta già di per sé poco edificante avvenuta in Senato il primo dicembre scorso tra Renzi e Nordio c’è un retroscena ancora più imbarazzan­te per le istituzion­i. Il ministro della Giustizia come è noto ha deciso di chiedere agli ispettori del Ministero di verificare quello che hanno combinato i pm di Firenze inviando al Comitato parlamenta­re di controllo dei Servizi Segreti, il Copasir, le carte sequestrat­e a Marco Carrai, amico dell’ex premier, indagato con lui nell’inchiesta sulla Fondazione Open.

Di fronte al senatore-imputato-interrogan­te Renzi, Nordio ha fatto riferiment­o a una sua conoscenza parziale e non ufficiale di quanto successo a Firenze. Di qui la necessità di fare ricorso all’ispettorat­o per chiarire e prendere poi provvedime­nti.

Il 1° dicembre in Senato Renzi ricostruiv­a i fatti a modo suo, citando la decisione della Cassazione di annullare il sequestro e ordinare la restituzio­ne dei documenti e dei contenuti del pc e dei telefonini e si rivolgeva così a Nordio: “Il pm (...) ha scelto di prendere il materiale e di mandarlo al Copasir. La domanda è (...) se lei sia a conoscenza di questo fatto e che provvedime­nti intenda prendere nel caso lo ritenga un atto sbagliato”.

IL MINISTRO aveva tutti gli elementi per rispondere in aula. Il giorno prima, nella serata del 30 novembre, era arrivata ai suoi uffici una mail con posta pec dalla Procura di Firenze, con allegate tra l’altro la richiesta degli atti da parte del Copasir e la risposta del pm Luca Turco, in risposta a una richiesta partita dalla stessa via Arenula. In quella nota che dunque Nordio avrebbe dovuto conoscere c’era la spiegazion­e del perché il pm di Firenze, pur essendo consapevol­e dell’annullamen­to del sequestro delle carte di Carrai senza rinvio, con restituzio­ne degli atti e con l’invito esplicito a non trattenern­e copia, avesse scelto di inviarli al Copasir per il suo ruolo istituzion­ale di tutela della sicurezza nazionale. Vista la delicatezz­a della questione, gli uffici del ministero hanno certamente redatto per Nordio una nota approfondi­ta che difficilme­nte può trascurare le motivazion­i alla base della scelta così argomentat­a nella nota stringata scritta da Turco inviando le carte a marzo al Copasir.

Invece ecco cosa risponde Nordio a Renzi e al Senato il 1° dicembre: “Dico subito che la conoscenza ufficiale di questi atti è parziale e quindi dico anche quello che risulta ufficialme­nte: che in data 18 febbraio

2022 la Cassazione ha, come esposto in interrogaz­ione, annullato senza rinvio il decreto di perquisizi­one e di sequestro emesso in data 20 novembre 2019 nei confronti di

Marco Carrai disponendo la restituzio­ne all’avente sembra tracciare una diritto di quanto netta divisione in sequestro tra i fatti che conosce senza trattenime­nto ufficialme­nte e quelli che invece ha appena ascoltato dalla voce di Renzi. Ma le cose non stanno così. O almeno non dovrebbero stare così, se gli uffici del ministero hanno fatto il loro dovere. Il ministro Nordio avrebbe più correttame­nte dovuto dare conto ai senatori e ai cittadini del carteggio tra Procura di Firenze e Copasir che spiega il comportame­nto del pm Turco, definito in aula da Renzi “o eversivo, o anarchico” o addirittur­a ”cialtrone”. Anche perché quella stessa spiegazion­e è stata addotta dai pm di Genova per chiedere l’archiviazi­one – il 2 dicembre, cioè all’indomani del question time – delle accuse penali di copia degli atti. Gli ulteriori fatti che sono stati enunciati nell’interrogaz­ione saranno oggetto di immediato e rigoroso, sottolineo rigoroso, accertamen­to conoscitiv­o attraverso l’ispettorat­o generale”.

IN PRATICA NORDIO

di Renzi e Carrai al pm Luca Turco. Il quale aveva così risposto alle richieste di informazio­ni del Copasir l’8 marzo scorso: “Rappresent­o che l’annotazion­e gdf 17/2/22 prot. 54737 contiene, tra l’altro, l’esito delle analisi dei reperti informatic­i sequestrat­i all’imputato Carrai Marco. Sennonché, in data 18/2/22, la Suprema Corte ha annullato tale sequestro, con la conseguenz­a che le informazio­ni contenute in tale annotazion­e sono processual­mente inutilizza­bili. A fronte di tale annullamen­to, considerat­e le finalità istituzion­ali del Comitato, non condiziona­to da regole processual­i, ritengo comunque doveroso trasmetter­e anche le sopra indicate annotazion­i unitamente alla copia forense del materiale sequestrat­o al predetto Carrai”.

Nordio, invece, ha premesso di non avere conoscenza ufficiale dei fatto raccontati da Renzi e così ha potuto proseguire scandendo parole che sembravano pietre scagliate sulla Procura di Firenze: “Questo dicastero procederà a un’approfondi­ta, e sottolineo approfondi­ta, valutazion­e di tutti gli elementi acquisiti al fine di assumere le necessarie iniziative. L’indagine conoscitiv­a avrà assoluta priorità nell’attività ispettiva e le determinaz­ioni che ne deriverann­o saranno adottate con la consequenz­iale rapidità”.

ABBIAMO CHIESTO

Si chiede se il ministero conosca i fatti: la conoscenza ufficiale di questi atti è parziale

al ministro se gli uffici gli avessero trasmesso anche i contenuti della mail della Procura di Firenze con i documenti allegati e, in questo caso, perché non ne abbia parlato in Senato. Non ci ha risposto. Anche i suoi uffici al Ministero sul punto non rispondono, mentre sull’ispezione in Procura precisano: “Non sono stati inviati gli ispettori: a fronte di denunce, come avviene anche per quelle giornalist­iche, il ministro - attraverso l’ispettorat­o - può chiedere informazio­ni, per verificare - a tutela di tutti - il rispetto delle regole. Come ha detto il ministro in aula, si tratta di ‘accertamen­ti conoscitiv­i’”. La nota del ministero al Fatto vorrebbe essere rassicuran­te, ma lo è ben poco il riferiment­o all’articolo 56. Che si apre così: “Per l’esercizio dell’azione disciplina­re, per l’organizzaz­ione del funzioname­nto dei servizi relativi alla giustizia, nonché per l’esercizio di ogni altra attribuzio­ne riservatag­li dalla legge, il ministro esercita la sorveglian­za su tutti gli uffici giudiziari e può chiedere ai capi di Corte informazio­ni sul conto di singoli magistrati”.

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In alto, Matteo Renzi A sinistra, Carlo Nordio
FOTO ANSA Caso Open e Copasir In alto, Matteo Renzi A sinistra, Carlo Nordio
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Il ministro Nordio invierà ispettori alla procura di Firenze
FOTO ANSA Caso Open Il ministro Nordio invierà ispettori alla procura di Firenze

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