Il Fatto Quotidiano

L’anm Toscana a via Arenula: “No intimidazi­oni alle toghe”

- » Ilaria Proietti

Più che l’ispezione negli uffici dei magistrati di Firenze che hanno indagato Matteo Renzi per finanziame­nto illecito in relazione a Fondazione Open, ora a preoccupar­e è il potenziale innesco di un cortocircu­ito istituzion­ale. Che finirebbe per trascinare nel tritacarne anche il Csm dove ancora ricordano i tempi in cui al tiro al piccione contro le singole toghe da parte della politica - tra tutti Silvio Berlusconi - era più volte seguita la decisione di aprire pratiche a tutela dell’indipenden­za della magistratu­ra: al momento rispetto alle dichiarazi­oni dell’ex Rottamator­e che ha accusato il procurator­e reggente di Firenze Luca Turco di aver violato la legge (per aver inviato come richiesto dal Copasir documenti di cui la Cassazione aveva ordinato la distruzion­e), definendo il suo comportame­nto “eversivo”, “anarchico” oppure solo frutto di “cialtronag­gine”, tutto tace a Palazzo dei Maresciall­i. Dove sulla poltrona che più scotta, facendo le veci del Capo dello Stato Sergio Mattarella, siede David Ermini per vent’anni solido alleato di Ren

zi, che poi gli rinfacciò di esser arrivato lì grazie all’accordo tra Luca Palamara e Cosimo Ferri con Lotti interlocut­ore politico. E chissà cosa potrebbe ancora dire al suo indirizzo in caso di una pratica a tutela dei pm fiorentini. Anche dall’associazio­ne nazionale magistrati si cammina sulle uova. “Non c’è nessun silenzio. Se ci saranno elementi ci faremo sentire” dice il presidente del sindacato delle toghe Giuseppe Santalucia che rimanda intanto all’iniziativa “della nostra articolazi­one territoria­le che ha maggiore contezza della questione”. Santalucia si riferisce alla giunta toscana dell’anm che ieri ha vergato una nota che “alla luce delle preannunci­ate iniziative ispettive del ministro della Giustizia presso gli uffici giudiziari fiorentini”, intanto prende atto “della richiesta di archiviazi­one presentata dalla procura di Genova, competente per territorio, rispetto all’esposto-denuncia presentato dal senatore Matteo Renzi contro i magistrati titolari dell’inchiesta fiorentina”. E poi ricorda che “l’iniziativa ispettiva, ferme le prerogativ­e costituzio­nali del ministro della Giustizia, non può e non deve avere alcuna capacità intimidato­ria nei confronti dei magistrati che, in rispettoso silenzio, si occupano del procedimen­to suddetto nell’esclusivo adempiment­o dei propri doveri di ufficio”.

Una nota che è bastata a Maurizio Gasparri di Forza Italia per chiedere a Nordio di inviare ispettori pure nei confronti dei magistrati che si sono permessi di firmare la nota: “È ora di finirla di usare questo linguaggio aggressivo nei confronti delle altre istituzion­i da parte di ambienti togati”.

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FOTO LAPRESSE G. Santalucia

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