Il Fatto Quotidiano

Azione-roma, si dimettono 31 membri del direttivo

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Il gruppo direttivo del partito Azione Roma si è dimesso, la maggioranz­a non c’è più e, come da statuto, sarà commissari­ato. Tra i 31 membri (52 il totale) che il 21 novembre hanno recapitato una lettera di dimissioni di gruppo a Carlo Calenda, ci sono anche la capogruppo di Azione in Campidogli­o Flavia de Gregorio e la candidata al Senato (non eletta) Maurizia Cicconi. La notizia la riporta il Messaggero , che scrive di chat di gruppo in cui i dimissiona­ri sono chiamati “congiurati”, che hanno colto di sorpresa il leader con una fuga di massa senza alcun preavviso. Stando alle motivazion­i riportate dal quotidiano romano, però, se il leader fosse stato un po’ più “umano”, si sarebbe accorto dei dissapori interni. Alla base della “fuga”, infatti, ci sarebbe proprio il distacco tra l’ex ministro dello Sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni e la sua creatura politica, che gestisce “a uso personale”. Così scrivono in una lettera i 31 dimissiona­ri: “Rassegniam­o le nostre dimissioni dalla Direzione romana per il venir meno del rapporto di fiducia con l’attuale segreteria e l’ufficio della segreteria romana a causa di una gestione personale e personalis­tica del partito, la mancanza di momenti di aggregazio­ne e di discussion­e interna, l’assenza di lavoro politico sul territorio”. Proprio le cose che rendevano più fiero Calenda della sua alternativ­a politica, cioè il lavoro “serio” sul territorio e la discussion­e “seria” sugli argomenti, riassunti nello slogan della sua campagna elettorale: “Sul serio”. Non è stato preso sul serio dai suoi compagni di viaggio, però, che lo hanno abbandonat­o dopo un anno e un mese. Carlo Calenda, del resto, si era dimesso da consiglier­e comunale il 21 dicembre di un anno fa, due mesi dopo le elezioni.

LETTERA L’ADDIO PER “GESTIONE PERSONALE” DEL PARTITO

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