Minsk a Mosca: “Esercito unico” Kiev: “Pacchi bomba sono russi”
“Ci stiamo preparando per un unico esercito. Tutti lo sanno. Non l’abbiamo nascosto. Nel mondo moderno è impossibile nasconderlo”. Eppure il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko non aveva mai dato in maniera così chiara la notizia di un’unificazione delle due truppe, anzi, solo un paio di mesi fa l’aveva anche smentita. Ieri invece in occasione dell’incontro con il ministro della Difesa russo, Serghey Shoigu, si è lasciato andare. “Devo dire che ci siamo avvicinati seriamente a questo. Sia i bielorussi sia i russi vengono addestrati... in modo che, se necessario, i nostri primi ranghi – i difensori dello Stato dell’unione – possano respingere qualsiasi aggressione”, ha chiarito una volta per tutte Lukashenko. “La situazione oggi è imprevedibile. Certo, può succedere di tutto, ma è controllabile, la stiamo monitorando da vicino, adottando misure complessive, quindi per ora non c’è motivo di preoccuparsi”, ha tranquillizzato il ministro della Difesa, Viktor Khrenin.
QUESTO MENTRE GLI ALTRI
paesi confinanti si armano per difendersi. Il governo dell’estonia ha annunciato la firma di un contratto per l’acquisto di lanciarazzi multipli Himars di fabbricazione americana per 190 milioni di euro. La fornitura che arriverà nel 2024 verrà in gran parte pagata con gli aiuti americani per la difesa di Tallinn, che nel 2022 ammontano a 132 milioni di euro. E anche Lettonia e Lituania sono intenzionati a comprarli. Mosca intanto rinforza i suoi presidi in Ucraina: immagini satellitari Maxar hanno svelato la costruzione di una grande base militare a Mariupol, secondo le foto diffuse dalla Bbc. Un grande complesso a forma di U nel centro della città occupata, sul cui tetto spicca una stella rossa, bianca e blu dell’esercito russo, con la scritta in cirillico “per il popolo di Mariupol”.
Sul terreno ieri l’esercito di Kiev ha annunciato di aver liberato 13 insediamenti nella regione di Luhask, dove le forze russe continuano a colpire con l’artiglieria. Nell’oblast gli ucraini hanno messo fuori uso il sistema automatico di controllo delle ferrovie usate dai russi, bloccando così per 14-20 giorni la loro logistica. A farlo, secondo l’amministrazione sarebbero stati i partigiani. Mentre la notte scorsa i russi hanno continuato a bombardare il distretto di Zaporizhzhia. Le truppe della federazione sono anche impegnate in quello che il ministero della Difesa britannico ha definito “una campagna sproporzionatamente costosa rispetto ai successi”: vale a dire l’accerchiamento di Bakhmut, nel Donetsk. I progressi, secondo l’intelligence inglese sono pochi, ma la presa della città permetterebbe alla Russia di minacciare Kramatorsk e Sloviansk, oltre a essere una presa simbolica. Un aggiornamento è arrivato ieri dal ministro degli Esteri ucraino sulle 17 ambasciate in totale nel mondo che hanno ricevuto negli ultimi giorni lettere bomba o pacchi con parti di animali. Secondo Kuleba sarebbe una reazione del Cremlino all’isolamento diplomatico, anche se la Russia ha negato ogni responsabilità.