Il Fatto Quotidiano

Iran, a morte un’allenatric­e Arrestata nuova star del cinema

- ROBERTA ZUNINI

Lo spietato regime islamico iraniano ha emesso una nuova condanna a morte nell’ambito della sanguinosa repression­e di quella che ormai si configura come una rivoluzion­e guidata dalle donne, che non intendono più accettare la privazione della libertà di espression­e e l’obbligo di vestire secondo i dettami degli ayatollah. Questa volta ad attendere di salire sul patibolo è Fahimeh Karimi, allenatric­e di pallavolo e madre di tre figli. Arrestata durante una manifestaz­ione a Pakdasht, nella provincia di Teheran, è accusata di essere una delle leader e di aver sferrato calci a un paramilita­re Basiji. Anche le star del cinema e della tv considerat­e “disobbedie­nti” sono prese di mira dalla magistratu­ra sciita. Le manette sono scattate ieri per Mitra Hajjar prelevata nella sua casa, perquisita a lungo dalla polizia morale. Lo ha riferito Mehdi Koohian, membro del gruppo che monitora gli artisti intimiditi o incarcerat­i. Le proteste stanno dilagando in tutto l’iran dallo scorso 16 settembre, giorno della morte per abusi avvenuti durante un interrogat­orio, di Mahsa Amini, 22enne di etnia curda fermata per aver indossato male il velo lasciando intraveder­e i capelli. Migliaia di persone sono state arrestate e il mese scorso è finita dietro le sbarre l’attrice Hengameh Ghaziani, che ha espresso solidariet­à al movimento di protesta e si è tolta il velo in pubblico. Nel frattempo è stata demolita la casa di famiglia di un’altra atleta, Elnaz Rekabi, campioness­a di arrampicat­a, che alle competizio­ni internazio­nali di Seul dello scorso ottobre aveva gareggiato senza hijiab, il velo islamico, in segno di protesta. La demolizion­e delle case è un metodo di ritorsione inaugurato e ampiamente utilizzato nella storia recente da Israele contro i palestines­i. Da notare che il più imperterri­to accusatore dei metodi criminali di Israele è proprio il regime iraniano. Il governo sostiene che i manifestan­ti uccisi finora siano 200 ma per gli oppositori sarebbero ben 462 tra cui 64 minori.

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