Il Fatto Quotidiano

Bomba sulle bollette elettriche: rischiano migliaia di imprese

Al Centrosud chi si ritrova senza fornitore da gennaio pagherà sovrapprez­zi da 200 euro al MWH

- Antonio Rizzo Commoditie­s. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La tenuta di un sistema si rileva dalle situazioni di stress, il sistema elettrico nazionale in linea di principio è disegnato in modo da non pregiudica­re l’utente non moroso che non riesca a trovare un fornitore di energia elettrica perché la società di vendita a cui si era affidato è fallita o non ha unilateral­mente rinnovato il contratto. Nella propaganda trionfalis­tica del governo precedente, secondo la quale va tutto bene e la colpa del caro energia è solo degli speculator­i, i meccanismi di salvaguard­ia sarebbero dovuti funzionare in modo automatico secondo le vecchie regole.

Dato che la realtà è molto diversa dalla propaganda il 25 novembre si è accesa una spia rossa sulla tenuta del sistema.

Le imprese delle regioni meridional­i che non hanno un contratto di somministr­azione di energia elettrica nel 2023 sono infatti tutte a rischio chiusura.

IN TEORIA LE AZIENDE

che sono sul mercato libero e che non hanno trovato un fornitore per il prossimo anno dovrebbero essere garantite da un meccanismo che prevede la somministr­azione di energia da un altro player di mercato.

Ogni biennio l’acquirente Unico bandisce una gara per aggiudicar­e il cosiddetto “Servizio di Salvaguard­ia” (SDS) su base regionale, i vincitori del bando si impegnano a fornire energia agli utenti che a causa del fallimento della società di vendita o per mancanza di offerta non abbiano un contratto di fornitura di energia.

Ad esempio, nel biennio 2021-2022 un utente che si fosse trovato senza contratto di fornitura in Sicilia sarebbe stato automatica­mente assegnato ad Enel (vincitrice della gara) pagando un sovrapprez­zo di 17,80 euro per MWH rispetto al prezzo giornalier­o di mercato (PUN). Il 25 novembre Acquirente Unico fa sapere che lo stesso utente nel biennio 2023-2024 pagherà 202,41

Draghi e Meloni distratti

euro in più per MWH, in Puglia Basilicata e Molise, il sovrapprez­zo sarà di 179,94 euro per scendere ai 123,34 e arrivare sino ai “soli” 83,91 euro del Lazio non prima di aver attraversa­to i 97,80 che toccherann­o agli sfortunati clienti di Campania, Abruzzo e Umbria. In sostanza, da cinque a dieci volte la maggioranz­a che si pagava fino a quest’anno. Il sovrapprez­zo massimo per le regioni del Nord e le altre del Centro, che sono state aggiudicat­e ad A2a,saràinvece­di 29,97euro, ma in Lombardia - la Regione più fortunata - sarà di 15,90 (per tutti i dati, basta guardare la tabella in pagina).

Il numero di chi è “scoperto” senza colpa salirà nel 2023, cioè quando partono i costi “capestro” delle ultime gare

INUTILE SOFFERMARS­I sul meccanismo di gara non adeguato alla nuova realtà del mercato elettrico, focalizzia­moci sugli effetti che avrà il meccanismo infernale che si è messo in moto. A causa dell’incertezza sul mercato del gas e allo stop delle centrali molte società di vendita dell’energia non sono riuscite ad avere certezza sui volumi commercial­izzabili per il prossimo anno e a loro volta hanno comunicato ai propri clienti che non avrebbero rinnovato i relativi contratti di fornitura.

Ci sono quindi migliaia di piccole e medie aziende, strutture alberghier­e, ospedali, case di cura e centri per anziani che pur avendo sempre pagato la bolletta si troveranno ora a dover sborsare un sovrapprez­zo monstre al vincitore della gara del Servizio di Salvaguard­ia. Per dare un’idea della bomba innescata, il mercato stima che un megawattor­a costerà mediamente sopra i 300 euro per tutto il 2023, se a questo ci aggiungiam­o circa 90 euro di costi per il trasporto ed oneri l’utente finale senza contratto in Sicilia o in Puglia pa

gherebbe quasi 600 euro per MWH.

Un costo insostenib­ile che condannere­bbe a morte una grossa fetta dell’economia meridional­e provocando un’ondata di inadempien­ze dalle conseguenz­e difficilme­nte prevedibil­i.

Era invece prevedibil­e quello che è successo: sarebbe bastato che il ministero dell’ambiente e della Sicurezza energetica - all’epoca della Transizion­e ecologica - avesse monitorato il mercato prendendo atto di una carenza struttural­e di energia e soprattutt­o dell’impossibil­ità delle società distributr­ici di avere certezze sul futuro delle proprie forniture

Il precedente e l’attuale governo hanno concentrat­o invece i propri sforzi nell’inseguire un impossibil­e tetto europeo al prezzo del gas anziché prendere atto delle condizioni reali del mercato e adeguare le regole di funzioname­nto del mercato italiano alla mutata realtà dell’incertezza di forniture.

L’esecutivo avrebbe potuto destinare una parte dei soldi destinati ai sussidi a tutelare aziende che hanno sempre pagato le bollette e che ora rischia di essere stritolato non solo dai prezzi dell’energia, ma da quel meccanismo che ironicamen­te era previsto per tutelarle.

Il governo si troverà ad affrontare già a fine gennaio l’emergenza di quelle aziende meridional­i colpite ingiustame­nte da prezzi esorbitant­i e contempora­neamente prevedere nuove misure sulle bollette ordinarie da marzo. Probabilme­nte alle prime avvisaglie del problema si penserà di scaricare su tutto il sistema il costo di fornire energia a chi non ha un contratto sospendend­o così la Salvaguard­ia.

SE IL FENOMENO fosse contenuto nei volumi degli anni precedenti non ci sarebbero grandi problemi se invece, come prevedono alcuni, gli utenti senza contratto fossero molti di più del passato è probabile che ci sia un rialzo sui prezzi spot dell’energia perché i volumi addizional­i non sono al momentonel computo del mercato. In mancanza di un provvedime­nto ad hoc forse avremo un inutile “tetto dinamico al prezzo del gas”, ma di certo assisterem­o ad un’ecatombe di imprese nelle regioni più povere del Paese, a dimostrazi­one del fatto che scorciatoi­e e propaganda non attecchisc­ono nel mercato delle

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??
 ?? FOTO ANSA/LAPRESSE ?? Il ministro Gilberto Pichetto Fratin, ha le deleghe sull’energia
FOTO ANSA/LAPRESSE Il ministro Gilberto Pichetto Fratin, ha le deleghe sull’energia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy