Chiedi chi era Jenner L’uomo del “cerchietto” sul braccio. Che ha salvato le vite con il vaccino
Itempi cambiano in fretta, una mattina ti svegli e ti rendi conto che qualcosa sta cambiando. Ti guardi allo specchio e magari t’accorgi d’una piega ai lati del labbro, lieve, appena accennata, proprio come quelle che ti cominciano a camminare sulla fronte, non proprio dei solchi, ma indubbiamente le tracce di quelle che saranno le tue future rughe.
Sei sempre tu, ma inizia una trasformazione. Ti accorgi che il tuo gusto è cambiato, che stare al passo veloce di questi tempi indaffarati ti fa un po’ di fatica o magari non ti va proprio, perché il tuo tempo lo ami più lento e meditato. La mia nipotina l’altro giorno mi ha chiesto di spiegarle perché i grandi hanno tutti un cerchietto segnato sulla pelle del braccio. “Quale?” le chiedo. “Questo” e mi indica l’antivaiolo. Le spiego che è un vaccino, una specie di medicina, che ce l’hanno tutti, si fa da bambini, anzi, un tempo era molto più largo ed evidente, “io non ce l’ho” mi dice, e mi mostra l’omero liscio. Per la prima volta mi sono sentita appartenere a un tempo precedente. Il tempo d’una terribile malattia, forse una delle malattie più devastanti dell’umanità, ora però sconfitta, che ha marcato svariate generazioni e miliardi di omeri. La prova di un passato lontano, un segno indelebile che testimonia un tempo che fortunatamente non c’è più. Speriamo che l’era delle malattie virali sia finita, che non ci sia più bisogno di vaccinarsi contro una terribile epidemia. In fondo questo cerchietto tondo è la dimostrazione vivente di appartenere a un’epoca che ha superato egregiamente un problema. Edward Jenner ha salvato il mondo con il vaccino del vaiolo, e dovrebbe essere ricordato, celebrato, come Picasso o Leonardo da Vinci. Intitolargli strade e piazze.
Se qualcuno ti dovesse domandare, ma chi è questo Jenner? Come chi è? È quello che mi ha fatto il tondino sul braccio.