Il Fatto Quotidiano

Valditara insiste: “Occupazion­i intollerab­ili”

- » Virginia Della Sala

Inasprimen­to. Innalzamen­to delle pene. Sanzioni risarcitor­ie. E, infine, intollerab­ilità del fenomeno delle occupazion­i: è il vocabolari­o del ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, ribadito ieri nel question time sulle ultime aggression­i verso docenti e dirigenti scolastici e sulla sua idea di disciplina tra gli studenti. Selezione lessicale che arriva dopo l’idea di impiegare la polizia per la vigilanza delle scuole ritenute, non è ancora ben chiaro come, “a rischio”. Dalla sua parte, i numeri: i casi di docenti e presidi accoltella­ti e aggrediti da studenti e genitori (ieri l’ultimo caso) sono già sopra i 27 in quest’anno scolastico. Almeno uno a settimana. Su questo, ieri Valditara ha perciò sollecitat­o la conversion­e in legge della proposta, già approvata in prima lettura alla Camera, che innalza le pene per gli aggressori e ha parlato dell’elaborazio­ne, col ministro Nordio, di una “specifica sanzione risarcitor­ia “per il danno reputazion­ale delle scuole”. Valditara sostiene pure che per “ripristina­re i valori” occorre “una rivoluzion­e culturale” che passi anche “per le regole di comportame­nto dei nostri studenti”.

Non basta insomma l’arrivo del rafforzame­nto del voto in condotta (in numero già alle medie, con peso sulla media, sui crediti e sull’anno intero e bocciatura dal 5 in giù), ma l’occasione è buona per tirare in mezzo un’altra questione che ultimament­e il ministro ha tanto a cuore: le occupazion­i.

Negli ultimi mesi, i dirigenti scolastici di diversi istituti hanno applicato quello che da molti viene definito “pugno di ferro” sugli alunni: dalla sospension­e fino a dieci giorni al liceo Tasso di Roma per le occupazion­i di dicembre (erano già stati puniti con il 5 in condotta nelle pagelline intermedie) a quelle del liceo Virgilio dove è stata anche prevista una differenzi­azione tra gli allievi che vi avevano partecipat­o per la prima volta e i “recidivi”. Infine, la sospension­e di 12 giorni dello studente modenese Damiano Cassanelli per aver rilasciato un’intervista alla Gazzetta di Modena sulle problemati­che dell’istituto tecnico commercial­e Jacopo Barozzi di cui è rappresent­ante. Su quest’ultimo caso, che divide pure i docenti del Barozzi stesso, il ministro ieri ha detto che non può esserci “ingerenza” del ministero e osservato che comunque lo studente potrebbe fare ricorso. La stessa cautela e il rispetto per l’autonomia della scuola, però, non c’è stata quando il ministro ha sostenuto le decisioni dei presidi. E ieri ha rincarato: “Non è più tollerabil­e anche il fenomeno delle occupazion­i: azioni messe in atto da una minoranza di studenti che comprimono il diritto costituzio­nale allo studio di una più ampia maggioranz­a e che in molti casi impediscon­o servizi essenziali per l’amministra­zione”. Così, ha diffuso una circolare che, tra le altre cose, ricorda ai dirigenti scolastici la necessità di addebitare agli studenti responsabi­li le spese per i danni ed esorta le scuole a denunciare gli studenti per il reato di danneggiam­ento di beni pubblici.

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Il ministro Giuseppe Valditara

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