Bombe su Kiev e la Polonia allerta gli F-16
L’alba del 7 febbraio sorprende l’ucraina con 64 attacchi tra droni e missili di diverso tipo che piovono su quattro regioni del Paese. Questa volta la difesa riesce ad abbatterne 44, superando le aspettative che si erano ridotte al 50%. Le allerte e le successive esplosioni hanno fatto nuovamente rivolgere gli occhi al cielo. A distinguersi dalle nuvole il fumo dei razzi ne segna la traiettoria e l’intercettazione. Poi una nube di fumo spunta tra i palazzi, nel quartiere di Holosiivsky, la seguiamo e raggiungiamo il grattacelo. I frammenti di un missile intercettato hanno colpito un’area intorno al tredicesimo piano, le fiamme si affacciano da un balcone per poi essere spente e rispuntare in quello a fianco. Per oltre quattro ore i pompieri combattono l’incendio, mentre i soccorritori portano giù i feriti. Purtroppo, per tre persone non c’è niente da fare.
Sul luogo è accorso il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, che dopo aver fatto una diretta social ha dichiarato al Fatto Quotidiano di aver tempestivamente attivato i soccorsi e montato le infrastrutture per il trattamento immediato dei feriti, ha inoltre sottolineato di non dover abbassare mai la guardia, “non dimentichiamo che la nostra città è in guerra”. Poi ha visitato la palestra di una scuola adibita a punto di accoglienza per le vittime. All’interno la polizia raccoglie le testimonianze e i volontari distribuiscono cibo. Nell’altra stanza è sistemato un guardaroba per chi non avesse più niente. Una famiglia aiuta un ragazzo a togliersi i pantaloni insanguinati, il suo sguardo è perso nel vuoto, non proferisce parola. Un altro ragazzo, Viktor, raccoglie alcuni vestiti e ci racconta di aver lasciato l’appartamento immediatamente dopo l’impatto che ha fatto esplodere i vetri causandogli numerose ferite al volto, ma fortunatamente è riuscito a sfuggire all’incendio.
L’attacco, oltre a toccare le regioni di Kharkiv e Mykolaiv, non ha risparmiato Leopoli, che normalmente può dirsi tra le zone più tranquille per la sua posizione all’estremo ovest del Paese. La traiettoria di uno dei razzi ha però sfiorato la vicina Polonia viaggiando a circa 20 chilometri dalla frontiera e facendo scattare l’allarme. Gli F-16 polacchi e statunitensi si sono alzati in volo per monitorare un possibile attacco al Paese Nato. In tal caso sarebbe scattato l’articolo 5 dell’alleanza atlantica: scontro diretto con la Russia. La Polonia sta vivendo un momento di fratture interne, ma la notizia ha riportato la questione Ucraina al centro. Dopo i blocchi dei camion di aiuti alla frontiera e le dichiarazioni di non voler dare più armi, le tensioni tra le due nazioni sono state in costante crescita nei mesi scorsi. Sarà questo spavento o le dichiarazioni del ministro della Difesa polacco, Wladislaw Kosiniak, secondo il quale dopo l’ucraina tocca alla Polonia, a ricucire i rapporti? Potrà la minaccia di attacchi russi alla Nato dare nuova convinzione alla Polonia, e all’europa tutta, nel mantenere il supporto all’ucraina? Le prossime ore e i prossimi giorni dovrebbero sciogliere questi nodi.
Colpita Leopoli A ovest l’allarme fa attivare la difesa aerea della Nato