“LA FAVORITA” DI FRANCIA IMBALSAMATA DAL CHIRURGO
Adjani interpreta l’amante di Enrico II, senza rughe né capelli bianchi: una statua
DIANE DE POITIERS fu il grande amore di Enrico II di Francia e rimase tutta la vita senza una ruga né un capello bianco. Di astuzia e bellezza stupefacenti, la vicenda della gran dama del rinascimento d’oltralpe è al centro della miniserie francese La Favorita del Re in 4 puntate disponibili su Sky e Now, creata da Josée Dayan con il contributo artistico di Isabelle Adjani che ne è anche – ovviamente – la protagonista. Fornite le info necessarie, il commento critico di questo dramma storico in costume è inversamente proporzionale alla sua altisonanza produttiva, e poco lusinghiere sarebbero le parole verso la 68enne Adjani trattenute solo per rispetto della sua fulgida carriera. Cristallizzata nella beltà porcellanea da chirurgico tiraggio che le permette solo di muovere gli splendidi occhi blu, Isabelle/diane è una Dorian Gray ante litteram mantenuta giovane da bevande d’oro liquido fornitele da Nostradamus, un barbuto Gerard Depardieu, più simile a Mago Merlino che non al sommo profeta. Ma al di là dell’anti-age, che in verità imbelletta tutto il super-cast (nessuno invecchia mai benché passino diverse decadi) a cui partecipa anche la nostra “amica geniale” Gaia Girace come Caterina de’ Medici in buona dizione français, il vizio di questa serie risiede nell’impianto narrativo stantìo, in una regia auto-imprigionata nei perimetri del piccolo schermo, nell’incapacità insomma di utilizzare il genere cosiddetto period drama in un’occasione per rispolverare la drammaturgia oltre che la Storia, benché poco nota, della corte di Francesco I & C. Perché non basta incorniciare il racconto come flashback di una visita museale in cui un robot androide funge da guida al luogo ove giace l’unica statua della Poitiers.