Minacce Houthi all’italia La Difesa: “Guerra ibrida”
Si avvicina il lancio della missione europea Aspides nel Mar Rosso e gli Houthi mandano un altro messaggio all’italia: assumendo il “comando tattico” dell’operazione, come si appresta a fare, il nostro Paese “mette a repentaglio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali”, ha detto all’adnkronos Nasr al-din Amer, vicecapo dell’autorità per i media degli Ansar Allah (Houthi) e presidente del consiglio di amministrazione dell’agenzia di stampa Saba. Non è un esponente di primissimo piano del movimento sciita zaydita che controlla parte dello Yemen, tra cui la Capitale Sana’a e per un decennio ha resistito all’arabia Saudita, alla quale è invece legato il governo riconosciuto dall’onu, con sede ad Aden. Gli ha risposto, tuttavia, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “Non ci faremo intimidire”. E la Difesa ha replicato con una lunga nota: le minacce “sono parte della loro guerra ibrida” e servono a “minare la coesione nostra e dell’ue”, a noi preme solo la “difesa della sicurezza, della libera circolazione delle merci” e se gli Houthi “fossero veramente interessati al popolo palestinese, avrebbero apprezzato l’intervento umanitario italiano”. La Difesa sottolinea anche che gli Houthi, chiamati “terroristi”, lasciano passare “liberamente nel Mar Rosso le navi della Federazione Russa e della Cina ma non le altre” anche se, per ora, non si ha notizia di attacchi a navi italiane o europee che non fossero dirette in Israele o comunque legate a interessi israeliani. E se Amer minaccia
“le navi che aggrediscono il nostro Paese o che ostacolano la decisione di impedire alle navi israeliane di attraversare il Mar Rosso”, la Difesa non spreca neanche una parola sulla separazione tra la missione Ue e quella di Usa e Regno Unito che dal 12 gennaio attaccano gli Houthi sul suolo yemenita. È questo il vero nodo dell’operazione, le cui regole d’ingaggio non saranno stabilite prima del 19 febbraio. Le navi Ue non colpiranno obiettivi a terra, ma il rischio di escalation è confermato anche dal portavoce degli Houthi. E a Gaza l’offensiva israeliana continua.