Il Fatto Quotidiano

Doppio fronte per Bibi tra economia e riservisti

CHI ARRUOLARE? Mentre Moody’s declassa rating a Tel Aviv, il governo pensa a nuove leve (anche tra gli ultraortod­ossi)

- » Roberta Zunini

Nella storia di Israele non era mai accaduto che il suo rating creditizio venisse declassato. Eppure il primo ministro Benjamin Netanyahu non sembra preoccupar­sene né tantomeno il ministro delle Finanze, il leader dei coloni dell’ultradestr­a sionista religiosa, Benzahel Smotrich, uno dei principali fautori della guerra contro Gaza nonché ideologo dell’espulsione dei palestines­i dalla Cisgiordan­ia. Alla decisione dell’agenzia internazio­nale Moody’s del downgrade di Israele, Bibi ha risposto con queste parole: “Niente di cui preoccupar­si. L’economia israeliana è forte. Il downgrade non è legato all’economia, è interament­e dovuto al fatto che siamo in guerra. E quindi il rating aumenterà nel momento in cui vinceremo la guerra – e vinceremo”. Smotrich invece nega l’evidenza sostenendo che si tratti di “un manifesto politico che non include argomentaz­ioni economiche serie”. Secondo Moody’s invece il problema non sta nella guerra, ma nel modo in cui Israele e la sua economia sono attualment­e gestiti.

LA GUERRA

in corso contro Hamas ha contribuit­o a questa inedita mossa solo nella misura in cui “le sue conseguenz­e e le conseguenz­e più ampie aumentano materialme­nte il rischio politico per Israele e indebolisc­ono le sue istituzion­i esecutive e legislativ­e e la sua forza fiscale, per il prossimo futuro”. E sul futuro incombe soprattutt­o lo sforzo militare, per lo meno dal punto di vista delle risorse umane da impiegare al fronte, per dare il cambio ai riservisti che hanno trascorso lì già 4 mesi. Per ovviare a questo problema, il governo prepara il disegno di legge sul servizio militare che modificher­ebbe sia i termini anagrafici sia la lunghezza della coscrizion­e per i soldati di leva sia quella per i riservisti. Se dovesse passare verrà anche alzata l’età massima di coloro che presterann­o servizio di riserva: da 40 a 45 anni. Ciò implica un peggiorame­nto dell’economia del Paese, perché altre migliaia di cittadini lasceranno temporanea­mente il lavoro aumentando i problemi economici delle imprese pubbliche e private senza parte del personale. Ma il disegno di legge non crea solo problemi economici, ma anche scontri tra le comunità ultra-ortodosse e laiche di Israele che – secondo quanto racconta il giornale israeliano Haaretz – già litigano su chi dovrà prestare servizio nell’idf. Questo sebbene all’inizio del conflitto, alcuni ultraortod­ossi esclusi dal servizio militare – l’alta corte di Giustizia ha definito incostituz­ionale in quanto discrimina­toria questa norma – si fossero offerti di arruolarsi come volontari.

“L’INIZIATIVA – spiega ancora il quotidiano progressis­ta – finì nel giro di poche settimane con il ritorno di molti alla vita civile. Occasional­mente verranno richiamati per il servizio di riserva leggera nel corpo del Rabbinato Militare”. Ma per il gabinetto di guerra il problema degli uomini resta, tanto che “la tattica del premier – continua Haaretz – è mettere in risalto i volontari Haredi” per continuare la guerra. Strategia opposta a quella indicata anche dalla società di rating che critica il governo per aver respinto i piani presentati dagli Stati Uniti e dai paesi arabi che includereb­be un nuovo quadro di governance e leadership politica a Gaza, che a sua volta potrebbe contribuir­e a migliorare la sicurezza per Israele. Sicurezza che il governo pensa di potenziare coi corpi di sorveglian­za in Cisgiordan­ia a protezione degli insediamen­ti. Ma i politici di estrema destra che rappresent­ano i coloni sono pienamente consapevol­i del rischio che cresca la rabbia nei loro confronti e hanno adottato misure preventive: i soldati dell’idf uccisi a Gaza dall’inizio della guerra che erano essi stessi coloni, o almeno istruiti nelle scuole religiose sioniste, vengono costanteme­nte enfatizzat­i dai media.

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FOTO ANSA Contro la guerra Le manifestaz­ioni di ieri degli israeliani contro Netanyahu a Tel Aviv

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